Il romanziere Robert Harris, durante la cerimonia di premiazione degli scorsi Costa Book Awards – uno dei premi letterari più importanti del Regno Unito, assegnato annualmente ad autori residenti in Inghilterra o in Irlanda, per opere in lingua inglese –, ha denunciato la mancanza di programmi dedicati ai libri nei palinsesti della BBC, sottolineando quanto, invece, costituissero una presenza importante e apprezzata dal pubblico nella programmazione degli anni ’70. La sua esternazione è stata condivisa da moltissimi telespettatori, e anche da tanti operatori del settore. Durante un’intervista rilasciata a «The Bookseller» a proposito di Dictator (l’ultimo capitolo della sua trilogia Cicero), Harris ha rivelato che, dopo l’episodio del Costa Book, lui e Tom Weldon – a capo di Penguin Random House UK – sono stati convocati per un incontro informale con il direttore generale della BBC Tony Hall. Quest’ultimo ha manifestato l’intenzione della rete televisiva di puntare sui «book show», sia sui canali digitali che su BBC1 che, come emittente pubblica generalista, sente il dovere morale di fare qualcosa sul fronte della cultura. Dal suo canto, Harris sottolinea che puntare sui programmi di libri può essere conveniente per la rete quanto per gli editori (e gli scrittori), raccontando come un suo passaggio in un’emittente olandese si sia tradotto nella vendita di circa 60 mila copie de L’ufficiale e la spia (pubblicato in Italia da Mondadori nel 2014). Prima di concentrarsi sulla sua carriera di scrittore, Robert Harris ha trascorso diversi anni a occuparsi di attualità come giornalista della BBC e ritiene che la televisione abbia un ruolo e una responsabilità centrali nella promozione della lettura, tanto da imputare a essa l’ingresso dei libri nella sua vita. La BBC è, nelle ultime settimane, alle prese con cospicui tagli di bilancio e con importanti rimaneggiamenti di budget che si tradurranno in notevoli trasformazioni di palinsesto. Tony Hall non ha fatto mistero di volersi rivolgere alla partnership con istituti di arte e cultura per riorganizzare le trasmissioni televisive, anche, probabilmente, per riempire quel vuoto culturale lasciato dal ridimensionamento e poi dalla chiusura di The Review Show, il popolare talk show dedicato all'arte e alla cultura andato in onda per l’ultima volta il 30 marzo 2014.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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