Tra gli indicatori essenziali per capire l’importanza data alla cultura in una società c’è, senz’altro, il numero di librerie e biblioteche disponibili e aperte per gli utenti. Come luoghi preposti alla lettura e all’incontro con il libro, la loro presenza – o assenza – restituisce un’immagine dei cittadini e delle loro abitudini di lettura.
È interessante, quindi, osservare le città presenti nell’elenco stilato dal World Cities Culture Forum e dedicato al numero di librerie disponibili per 100 mila abitanti. La ricerca, condotta dall’ufficio del sindaco di Londra e organizzata dall’azienda di consulenze BOP, parte dai dati forniti proprio dalle città partner del progetto – come riferito da Yvonne Lo, una delle coordinatrici – e nella versione completa comprende anche altri fattori dell’industria culturale e d’intrattenimento, come il numero di biglietti del cinema staccati. I dati si rifanno al biennio 2014-2015.
Hanno fornito i dati necessari 18 città per quanto riguarda le librerie, e 20 per quanto riguarda le biblioteche. Nel primo caso, la vincitrice assoluta è Hong Kong, con 21 librerie ogni 100 mila abitanti, seguita da Taipei e poi da Madrid, prima europea, con 16 librerie. Nella classifica, poi, si susseguono città nordamericane (come New York e Toronto), asiatiche (come Shangai) e del Vecchio continente (in particolare, Parigi all’ottavo posto).
Nel secondo caso, è Edimburgo a imporsi, con 60 biblioteche ogni 100 mila abitanti, rafforzando il record che detiene ormai da qualche anno: la capitale scozzese, infatti, ospita ben 300 biblioteche e un totale di mezzo milione di abitanti. Per fare un confronto: Hong Kong, che ha lo stesso numero di biblioteche, conta 7 milioni di abitanti. Roma, unica città italiana presente nell’elenco, è diciassettesima e presenta 0.8 biblioteche ogni 100 mila cittadini.
Mancano purtroppo i dati per riuscire a definire cosa sia stato effettivamente contato da ogni città come libreria – per dire, le cartolerie, che in alcuni paesi vendono anche libri, sono state conteggiate? – ma rimane comunque un dato interessante, che varrebbe la pena approfondire con un’indagine precisa e puntuale.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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