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Curiosità

Dalle etichette ai libri, la nuova campagna promozionale dei supermercati Bennet

di Monica Cattabriga notizia del 23 ottobre 2024

Grafica tipicamente editoriale, colori pastello e un claim che non lascia spazio a fraintendimenti: «Il pensiero ha bisogno di essere nutrito».

La catena italiana di supermercati e ipermercati Bennet ha lanciato da pochi giorni una nuova campagna per la promozione della lettura, «Good To Read Packs». L’obiettivo dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con DDB Group Italy, è quello di sensibilizzare i clienti sull’importanza della lettura, invitandoli a renderla una pratica quotidiana a partire da quello che gli italiani leggerebbero di più: le etichette degli alimentari.

A cinque prodotti essenziali sono associati altrettanti grandi classici della letteratura. Su ogni confezione di biscotti è riportato un brano estratto da Madame Bovary di Gustave Flaubert, che a sua volta cita il prodotto stesso. Così è per il riso con Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami, per i fagioli con Sulla strada di Jack Kerouac, per il latte con Il giovane Holden di J.D. Salinger e per il tè con Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij.


Al dilettevole si va a unire l’utile: sui pacchi dei prodotti si trova un pratico qr code, che permette di comprare il libro citato sulla confezione direttamente dallo store online del supermercato.


Non è la prima volta che Bennet si schiera dalla parte dei libri. Era infatti il 2022 quando aveva lanciato la sua prima campagna di sensibilizzazione alla lettura, «Hungry of Culture», che aveva portato i grandi classici come Moby Dick di Herman Melville e La fattoria degli animali di George Orwell tra gli alimenti freschi. Insieme a pesce, carne e verdura era possibile trovare libri impacchettati e prezzati come gli altri generi alimentari disponibili nel banco.

La scelta di Bennet di investire nuovamente nella promozione della lettura potrebbe anche essere un tentativo di risposta al progressivo e pluridecennale declino del banco libri nei supermercati e nelle grandi superfici organizzate. Stando all’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, dal 2019 la GDO ha perso 18 milioni di spesa, arrivando a rappresentare appena il 4,6% delle vendite a valore nel 2023.

Quest’anno, d’altronde, abbiamo già visto un altro tentativo di ridare vita ai libri nella grande distribuzione organizzata, con l’iniziativa di Lidl, durata tutta l’estate, che ha portato per la prima volta una selezione di novità editoriali nei suoi store del Regno Unito.

L'autore: Monica Cattabriga

Laureata in Scienze Filosofiche all’Alma Mater Studiorum di Bologna, diplomata al master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori, impiegata nell’ufficio comunicazione di AIE. Le mie passioni sono la montagna, i film e le serie tv, i videogiochi, il Giappone, i gatti e i libri, ma questo potevate immaginarvelo.

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