All’incrocio tra via Spálena e via Opatovická, non lontano dalla fermata della metro Národní třída, sorge a Praga un vero e proprio gioiello: un raro esempio di architettura industriale circondato dagli edifici neoclassici del pieno centro della città.
Il palazzo – o meglio il suo cortile – viene chiamato correntemente Vilímek Passage, perché lì Josef Richard Vilímek Il Giovane aprì, alla fine dell’Ottocento, un passaggio che collegasse, senza bisogno di circumnavigarlo, le due strade alla cui intersezione l’edificio sorge.
Ma andiamo con ordine. Josef Richard Vilímek Il Giovane era nato a Praga nel 1860, erede della tipografia fondata da suo padre Josef Richard Vilímek. Imparato il mestiere nell’attività di famiglia e poi all’estero, nel 1885, a 25 anni, Vilímek rilevò la tipografia paterna e ne ampliò le attività, dando vita a una delle prime case editrici moderne dell’allora Impero austriaco, la prima a utilizzare una macchina da stampa rotativa nelle Terre ceche. Di lì a pochi anni, d’altronde, Vilímek (questo il nome della casa editrice) sarebbe diventata la principale realtà editoriale della Cecoslovacchia, oggi Repubblica Ceca (e Slovacchia).
Prima a tradurre in ceco i romanzi di Jules Verne (52 titoli in diverse edizioni), la casa editrice pubblicò, tra gli altri, Arthur Conan Doyle e Karl May, fortunato autore tedesco della serie western Winnetou, che in seguito avrebbe ricevuto molti adattamenti cinematografici. Dalla seconda metà degli anni Venti il pittore Zdeněk Burian illustrò molte delle copertine dell’editore, rendendo iconico ed estremamente riconoscibile il suo catalogo.
Tutto questo, e molto altro ancora, è avvenuto nel palazzo all’incrocio tra via Spálena e via Opatovická. Almeno fino al 1948, quando la casa editrice fu nazionalizzata a seguito del colpo di stato comunista e chiusa un anno dopo.
Oggi il palazzo, che s’innalza su cinque piani, ospita varie attività. Dal 1996 una parte è occupata dalla Scuola superiore di giornalismo, c’è poi uno studio di pittura, una moschea, un minigolf, uno specialty coffee che ha i suoi tavolini proprio nel Vilímek Passage, uno studio di psicoterapia. Sotterranei e piani bassi – un tempo regno del fermento editoriale di Vilímek e ancora oggi custodi di un’ampia e malandata collezione di vecchie macchine da stampa – sono in gran parte abbandonati, ma non privi di fascino e d’identitario valore per la città.
Un fascino che Praga si prepara però a salutare per sempre, assieme al Vilímek Passage che accorcia il cammino tra via Spálena e via Opatovická e al valore storico dell’edificio. Il 15 agosto, infatti, inizieranno i lavori di demolizione: al suo posto sorgerà un hotel da 195 camere con garage, ristorante e centro benessere. A investire nella ricostruzione è la società Credibilis, controllata dal gruppo bancario austriaco Raiffeisen. «Succede sempre più spesso a Praga» spiega la storica Eliška Podholová Varyšová alludendo ai fenomeni di turistificazione che attraversano oramai tutte le principali città europee.
Intanto, all'ingresso che dà su via Opatovická, è ancora visibile, chissà per quanto, la scritta Nakladatelství Jos. R. Vilímek: casa editrice Jos. R. Vilímek.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo