Il primo «villaggio dei libri» indiano ha aperto i battenti nella frazione montana di Bhilar, a 250 chilometri da Mumbai e vicino alle città di Mahabaleshwar e Panchgani. A riferirlo è la testata «The Hindu», dove Devendra Fadnavis – capo di governo dello stato federato di Maharashtra – ha definito «storico» il progetto, sottolineando come rappresenti un elemento distintivo per la vita culturale e sociale dei residenti, una peculiarità rispetto all’intero Paese.

Concepito sul modello dell’idilliaca Hay-on-Wye – la mecca gallese dei bibliofili – Bhilar, con la sua poderosa raccolta di libri in lingua marathi, vuole diventare la meta d’elezione per gli amanti della letteratura vernacolare. Con una popolazione di 5 mila abitanti, la maggior parte dei quali impegnata nella coltura delle fragole, lo strawberry country immerso nelle colline dello Sahyadri richiama già molti visitatori, attratti dai campi rossi che è possibile ammirare durante la stagione invernale.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sviluppare anche un altro tipo di turismo a Bhilar, legato da un lato all’amore per il libri e per la lettura, dall’altro alla salvaguardia della pluralità linguistica e culturale del Paese. Il marathi, infatti, è una delle 21 lingue riconosciute dalla costituzione indiana (quelle parlate in India sono circa 180, otre a innumerevoli dialetti). Il ministro dell'educazione Vinod Tawde ha dichiarato in proposito che il villaggio letterario di Bhilar permetterà «al turismo e alla conservazione e promozione della lingua e della cultura marathi di procedere nella stessa direzione».

Il progetto è stato realizzato anche grazie alla collaborazione di 75 artisti locali che hanno tappezzato il villaggio e i suoi edifici pubblici con le loro opere a tema libresco. Per il momento Bhilar ospita una collezione – esposta e consultabile – di 15 mila volumi rari e antichi in lingua marathi, mentre l’assortimento in inglese e hindi verrà aggiornato costantemente. Nel villaggio sono stati allestiti 25 punti d’accoglienza per i lettori, che potranno prendere in prestito tutti i libri che vorranno e leggerli per l’intero periodo di permanenza. Per la consultazione di ogni titolo verrà chiesto un piccolo contributo economico, che servirà a sostenere e a far crescere il progetto, e soprattutto a tutelare i libri dal clima particolarmente umido della regione. Nei mesi estivi, poi, Bhilar si animerà grazie ai numerosi festival letterari dei quali diventerà palcoscenico.    
 
GUARDA LE IMMAGINI NELLA FOTOGALLERY QUI SOTTO

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo

Bhilar, il santuario indiano dei libri (e delle fragole)

Bhilar, il santuario indiano dei libri (e delle fragole)