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Classifiche

Giallo, rosa e oltre: com’è cambiata la narrativa di genere dal 2019 a oggi

di Alessandra Rotondo notizia del 16 giugno 2025

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta, con un altro titolo e in un'altra forma, sul Giornale della Libreria di maggio 2025. Scarica la tua copia o scopri come abbonarti.


Grazie ai dati di NielsenIQ-GfK, abbiamo tracciato la classifica dei titoli di narrativa di genere che hanno venduto di più nel 2024 e l’abbiamo confrontata con quella, analoga, del pre-pandemico 2019. Il colpo d’occhio è notevole: sei anni fa la classifica era letteralmente tinta di giallo. Sessantasei dei 100 libri rappresentati erano gialli; 20 rosa (e vedremo cosa significava allora e cosa significa ora); 5 di avventura (Wilbur Smith, Clive Cussler, per intenderci); 4 di fantascienza e fantasy (anche qui con uno slittamento di significato non di poco conto); 4 gli horror; uno etichettato come narrativa erotica.
La classifica analoga del 2024 vede fronteggiarsi il rosa (con 47 titoli) e il giallo (43). Ma non sono meno interessanti le informazioni che ci arrivano dagli altri 10 titoli in top 100: 4 horror, 3 fantasy, 2 titoli di «narrativa di argomento mitologico», uno di narrativa erotica.
 
Guardiamoli più da vicino questi libri. Nel 2019, i 20 titoli rosa in classifica viravano dalle nuance classiche di Sveva Casati Modignani alle peripezie astrali di Lucinda Riley, dagli amori cosmopoliti di Sophie Kinsella alla caratura drammatica di Danielle Steel o di Jojo Moyes. Le autrici italiane erano soltanto 3, con 4 libri: due le troviamo confermate nell’universo rosa del 2024, simbolici punti di continuità in un panorama totalmente mutato. Sono Casati Modignani e Felicia Kingsley, al secolo Serena Artioli, in classifica con un titolo nel 2019 e quindici nel 2024.
 
Per qualche verso, l’exploit di Kingsley è un simbolo di quanto è avvenuto nella classifica della narrativa di genere, segnatamente «rosa», in questi anni. In primo luogo, l’autorialità italiana è esplosa: dei 47 titoli in classifica, 33 sono oggi di autrici italiane. In secondo luogo, c’è il discorso della serialità, o comunque della narrazione che fidelizza il proprio pubblico: oltre ai 15 titoli di Kingsley, Stefania S. compare con 5 titoli, Carrie Leighton e Hazel Riley con 3 ciascuna, Rokia con 2.
 
E poi c’è il tipo di storie, e di amori, che questi libri raccontano, e soprattutto le lettrici e i lettori che intercettano, dove li intercettano, con quali leve narrative: tutte caratteristiche che hanno di fatto segnato lo scivolamento dal rosa al romance. I titoli in classifica nel 2024 vengono in gran parte dal successo sui social, in primis su TikTok/BookTok, attraverso le dinamiche di comunità e riconoscimento identitario che sappiamo. Sono storie spesso plottizzate su tropi narrativi specifici, che fungono anche da etichette commerciali: enemies to lovers, friends to lovers, forbidden love, opposites attract... E piacciono alle persone lettrici più giovani, anzi giovanissime.
 
Questo a fronte di una narrativa thriller e gialla che, al contrario, ha mantenuto negli stessi anni una maggiore continuità: 43 i titoli in classifica nel 2024, contro i 66 di cinque anni prima. In entrambe i casi, di autore italiano per circa la metà. Con nomi che ritornano abbondantemente tanto all’interno della classifica stessa quanto tra una classifica e l’altra. Salta all’occhio nel 2024 l’assenza di Andrea Camilleri, scomparso proprio nel 2019, quando era presente con 4 occorrenze e apriva con Il cuoco dell'Alcyon.

 
Ma torniamo ai titoli in top 100 nel 2024 non classificati come rosa né come gialli. Tre vengono etichettati da NielsenIQ-GfK come «fantasy e fantascienza» e sono le prime due uscite della saga The Empyrean, di Rebecca Yarros, e Powerless. Potere e inganno di Lauren Roberts. Altri due sono La canzone di Achille e Circe di Madeline Miller, etichettati come «narrativa di argomento mitologico». Ora, sebbene le etichette formalmente non mentano, non si può ignorare che tutti questi libri siano percorsi da una determinante vena romantica, e che abbiano conosciuto la notorietà con dinamiche simili e in contesti affini ai titoli di cui parlavamo poco sopra.  Ed ecco infatti un’altra caratteristica di ciò che oggi definiamo romance: la sua capacità di ibridarsi con altri generi, di prenderne in prestito mondi e stilemi, di abitare tessuti narrativi diversi mettendo però al centro i propri paradigmi, i propri temi, le proprie regole d’ingaggio.
 
Già nel 2019 c’erano dei segnali: dei 4 fantasy allora nella classifica della narrativa di genere, 2 erano firmati da George R.R. Martin, che nel Trono di Spade non ha risparmiato sui tropi problematici. Gli altri 2 titoli erano però Il racconto dell’ancella e il suo sequel, I testamenti, di Margaret Atwood, con la loro distopia femminista.
Se questo potenziale addomesticamento del fantastico non manca di suscitare qualche domanda – cosa succede se il suo spazio eversivo e sperimentale viene saturato dalle buone, vecchie, controverse storie d’amore? –, non ci impedisce neanche di cogliere come il «rosa romance» abbia simbolicamente tinto ben altre 4 caselle della classifica della narrativa di genere del 2024.
 
A ben guardare, neanche l’horror è più quello di una volta. Se nel 2019 i titoli in top 100 (4) erano tutti di Stephen King, nel 2024 lo ritroviamo solo con uno, in compagnia di opere di ben più complessa catalogazione: Gli aghi d’oro di Michael McDowell, che potremmo definire un thriller gotico; Povere creature! di Alasdair Gray, che per qualcuno è un retelling femminista di Frankenstein; Weyward di Emilia Hart, un romanzo che parla di streghe, sorellanza e potere delle donne.
 
Ora, posto che queste considerazioni vanno accolte tutte con un preciso beneficio d’inventario, legato a una certa aleatorietà e a un’implicita difficoltà nell’attribuzione dei generi – ed è la ragione per cui in questa classifica non compaiono autrici come Erin Doom o Tillie Cole, che per NielsenIQ-GfK sono young adult e quindi fuori dal novero della narrativa di genere – è innegabile che qualcosa stia cambiando nella dinamica e nella composizione dei generi. E che, all’interno di questi movimenti, la narrativa romance acquisisca per sé uno spazio sempre più ampio.
 
Ancora una curiosità. Abbiamo visto che sia nella top 100 della narrativa di genere del 2024, sia in quella del 2019 – già passata l’onda delle Cinquanta sfumature – compare un solo titolo classificato come narrativa erotica. Il fatto curioso è che si tratti, a cinque anni di distanza, sempre dello stesso, in 87esima posizione nel 2019 e in 77esima nel 2024: è Lolita di Vladimir Nabokov.
Tralasciando l’opportunità di una sua collocazione in questa classifica, averlo scovato ci permette di fare almeno due riflessioni ulteriori a quella sulla fallacia delle categorizzazioni. Lolita è un romanzo pubblicato nel 1955, è considerato uno dei capolavori della letteratura del XX secolo, ma anche uno dei libri più controversi mai scritti. E questo già basta a giustificarne la presenza in classifica a settant’anni dalla pubblicazione.
 
Ma Lolita è anche uno di quei classici che hanno ripreso vigore commerciale grazie ai social, dove sono esposti a dinamiche di socializzazione del libro nuove, che favoriscono l’incontro con un pubblico nuovo a sua volta, più giovane, coinvolto in processi di significazione della lettura discosti da quelli tradizionali. E infatti vediamo che Lolita, in cinque anni, scala di 10 posizioni la classifica della narrativa di genere, ed è l’unico titolo che in quella classifica resiste senza che l’autore – abbondantemente morto – abbia rivitalizzato con nuove uscite le vendite dei suoi titoli di catalogo.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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