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Biblioteche

Un’utopia possibile: la Digital Public Libray of America

di E. Vergine notizia del 5 aprile 2012

Il noto studioso e bibliotecario dell’Università di Harvard, Robert Darnton ha affermato che, entro aprile 2013, giungerà alla sua conclusione il progetto Digital public library of America (Dpla): un ambizioso tentativo di digitalizzare milioni e milioni di titoli da offrire poi gratuitamente al pubblico americano.
Darnton si è recentemente occupato di indagare le vicende storiche che hanno portato alla nascita e allo sviluppo dell’idea di copyright e del commercio librario, collocandone le antiche radici in Europa, e arrivando ad affrontare poi fatti attualissimi quali le annose discussioni intorno al progetto di Google di digitalizzazione di libri.
Il primo conflitto, secondo lo studioso, ruota attorno alla confusione tra il concetto di democratizzazione e quello di commercializzazione del libro e della lettura. In effetti pare che, i sostenitori più appassionati della gratuità e dell’accessibilità dei contenuti testuali in rete, spesso dimentichino l’aspetto economico e gli interessi commerciali che pure stanno dietro il libro. Tuttavia, allo stesso tempo, l’evoluzione tecnologica oggi ci consente di offrire, a costi minimi e a tutti, un accesso potenzialmente illimitato al patrimonio culturale librario mondiale. Si tratta di raggiungere un equilibrio tra queste due istanze.
Il problema è capire come e secondo quali principi.
Darnton ha affrontato come case-study la faccenda Google. Lo studioso ha affermato che l’idea che ha guidato il progetto di digitalizzazione del patrimonio bibliotecario era cominciato come una buona ed ambiziosissima idea eppure il suo controversa esito legale, lo ha reso un programma commerciale che nulla aveva a che vedere con quei propositi di democratizzazione della cultura che parevano averlo animato in principio.
Per quanto riguarda la Dpla, Darnton ha affermato che il comitato direttivo stava lottando con i problemi pratici dati dal fatto che chiaramente la questione del diritto d’autore è quella che più di ogni altra richiede di essere chiarita per poter procedere nella digitalizzazione. Chiaramente la Dpla dovrà fare i conti con i legittimi interessi dell’industria del libro e, per questo, l’idea di Darnton sarebbe quella di evitare la digitalizzazione di titoli attualmente in commercio.
Di fatto lo studioso ha fatto riferimento alla metafora di una «barriera in movimento» che includa nella Dpa, mano a mano che andranno fuori diritto o che i titolari del copyright decideranno di partecipare al progetto, sempre nuovi testi da digitalizzare.
E per quanto riguarda le cosiddette «opere orfane»? Darnton non ha una soluzione anche a questo problema e ha dichiarato infatti che è consapevole che l’idea dietro la Dpa ha qualcosa di utopico. Ma la storia dimostra che talvolta le utopie, a dispetto di tutto si realizzano. Che questa rivoluzione sia davvero possibile?

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