In ventotto Paesi al mondo sono attivi, oggi, programmi di Public lending right (PLR): misure orientate a compensare economicamente la potenziale perdita di «lettori paganti» (e quindi di vendite) per quegli autori i cui titoli sono disponibili per il prestito nelle biblioteche di pubblica lettura.
L’ammontare di questi «indennizzi», i casi di applicazione e le modalità, variano da Paese a Paese. Nell’Unione Europea, per esempio, nonostante il diritto di prestito pubblico sia disciplinato dalla direttiva 92/100/CEE relativa ai diritti di noleggio e prestito, la normativa non è stata recepita (o non è stata recepita adeguatamente) né dalla totalità, né dalla maggioranza degli Stati membri. Anche perché, se da un lato la misura esprime l'interesse pubblico nei confronti della remunerazione del lavoro creativo, dall'altro richiede un volume ingente di risorse per essere implementata.
Dall’istituzione, in Danimarca, del primo PLR programme nel 1941, molte nazioni hanno preso ad esempio il Paese Scandinavo (dove peraltro il Public lending right è inteso come una misura a sostegno delle arti e della letteratura, non come una compensazione per le vendite perse) e hanno introdotto iniziative simili. Nazioni tra cui il Canada, la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi, l’Austria, la Nuova Zelanda e il Regno Unito.
In Uk i prestiti di libri elettronici sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi sei anni. Nel 2017 le opere prestate in formato digitale sono state più di 6,7 miliardi, contro le 750 mila del 2011/2012. Ed è probabilmente a causa della crescente rilevanza dei prestiti digitali che l’Inghilterra è diventata uno dei primi Paese al mondo a estendere il suo PLR programme anche agli e-book e agli audiolibri scaricabili.
Nel sistema britannico, il Public lending right è il diritto legalmente riconosciuto al detentore dei diritti d’autore (sia esso uno scrittore, un illustratore, un fumettista, un fotografo, un traduttore…) di ottenere un pagamento dal Governo ogni volta che un suo libro è preso in prestito in una biblioteca di pubblica lettura. I conti vengono regolati – con fondi pubblici – alla fine di ogni anno, sulla base dei dati sui prestiti raccolti dalle biblioteche e a patto che gli autori abbiano registrato i libri sui quali intendono far valere il loro diritto.
Nel Regno Unito, a gestire il PLR programme è la British Library, che ogni anno eroga per conto del Governo pagamenti per 6 milioni di sterline in favore di più di 20 mila autori, residenti in Uk e nello Spazio economico europeo. Dal prossimo 1 luglio il nuovo programma entrerà in vigore, ricomprendendo (e remunerando) anche l’e-lendig di prodotti digitali. I primi pagamenti verranno effettuati a febbraio 2020.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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