L’ultima ricerca pubblicata dal centro Pew e dell’American Life Project rende note luci e ombre sul
ruolo delle biblioteche nei nuovi comportamenti di lettura digitali.
Se infatti il 69% degli adulti americani intervistati ritiene la biblioteca un importante centro di cultura per sé e per la propria famiglia,
solo un 12% di lettori di e-book ha preso a prestito un libro elettronico dalla propria biblioteca negli ultimi dodici mesi; non solo, ma ben
il 58% dei frequentatori di biblioteche non sapeva che l'offerta bibliotecaria includeva e-book oltre ai libri cartacei.
Sono dati che parlano chiaro, specie in questi ultimi mesi in cui l’eco degli
scontri tra le biblioteche e gli editori ha raggiunto anche i media generalisti.
La ricerca, basata sulle opinioni di 3.000 americani raccolte a fine 2011 e finanziata in parte della Bill and Melinda Gates Foundation, ha anche rilevato che
i due terzi dei lettori di e-book trovano soddisfacente l’offerta delle biblioteche.
Il problema, dunque, sembra risiedere principalmente nella mancanza di consapevolezza da parte del pubblico generale. L’offerta limitata di e-book rispetto a libri cartacei, però, è senza dubbio un grande ostacolo che le biblioteche devono affrontare oggi ed è uno degli argomenti principali della conferenza annuale della American Libraries Association che si sta tenendo a Anaheim, in California.
Per ora,
solo Random House offre il proprio catalogo nella sua interezza per il prestito digitale alle biblioteche.
Penguin ha annunciato settimana scorsa l’inaugurazione di un programma pilota con le biblioteche di
New York e Brooklyn, dopo che l’anno scorso aveva improvvisamente ritirato tutti i propri e-book «per questioni di sicurezza» causate dall’accordo siglato dal distributore OverDrive con Amazon, per il quale gli utenti che noleggiavano un e-book erano costretti a passare dal sito di Besoz prima di poter completare il prestito elettronico.