Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Biblioteche

Le biblioteche Usa prendono posizione dopo l’elezione di Trump

di Antonio Lolli notizia del 5 dicembre 2016

È arrivata la risposta delle biblioteche statunitensi all’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Una reazione drastica, che fa emergere chiaramente la preoccupazione del settore per le politiche che potranno essere attuate nei prossimi quattro anni. Secondo quanto riportato dal Guardian, alcune importanti biblioteche pubbliche e private del Paese hanno dichiarato l’intenzione di «distruggere» le informazioni relative ai propri utenti prima che queste possano essere usate contro di loro e stanno pensando al backup dei propri dati all’estero.
La New York Public Library per esempio mercoledì scorso ha cambiato la propria privacy policy, sottolineando che i dati saranno conservati il tempo minimo necessario per fornire il servizio ai propri utenti. Se ancora la settimana scorsa sul sito della NYPL si poteva leggere che «ogni dato raccolto dalla biblioteca è soggetto a possibile divulgazione, a seguito di ordine del tribunale o di richiesta da parte delle autorità competenti», oggi il testo è notevolmente cambiato: «In alcuni casi la normativa vigente ci impone di condividere i vostri dati. Nel caso venga richiesto dalle autorità di condividere i dati dei nostri utenti, procederemo alla loro divulgazione solo nel caso in cui il nostro attento esame della richiesta dimostri che legislazione, inclusa la privacy policy, ci obblighi a farlo».
Nel frattempo, Archive.org, la biblioteca digitale non profit con sede legale a San Francisco, ha annunciato martedì scorso l’intenzione di creare un backup in Canada del suo immenso archivio di informazioni, per sottrarlo a una eventuale minaccia di controllo da parte del nuovo governo.
Tra i servizi di Archive.org è compresa anche la Wayback Machine, l'interfaccia web utilizzata per l'estrapolazione dagli archivi dei dati riguardanti siti web.
La scelta del Canada non è stata casuale. Come ha affermato Wendy Hanamura, director of partnership di Archive.org, «le recenti modifiche apportate alla normativa canadese, hanno reso il Canada un Paese particolarmente favorevole per lo sviluppo delle biblioteche».
Julie B. Todaro, presidente dell'American Library Association ha infine sottolineato in un messaggio ai membri dell'Associazione la propria preoccupazione per l'elezione di Trump e ha dichiarato che «i valori cardine dell'ALA continuano a essere il libero accesso all’informazione e la libertà di pensiero. Valori che, è evidente, sono in contrasto con le posizioni prese dalla prossima amministrazione statunitense ma che, è chiaro, difenderemo senza tentennamenti».

 

 

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

Guarda tutti gli articoli scritti da Antonio Lolli

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.