Google ha aggiunto una nuova funzionalità al suo sistema di ricerca che aiuterà i lettori ad accedere al prestito digitale delle biblioteche di pubblica lettura. Almeno negli Stati Uniti, per il momento. Quando un utente digiterà il titolo di un libro nella barra di ricerca, potrà sapere immediatamente se questo è disponibile per il prestito, in versione e-book, presso la sua biblioteca.
La funzionalità è accessibile
sia da desktop che su dispositivo mobile. Nel primo caso, alla ricerca del titolo del libro, la disponibilità al prestito sarà visualizzata tra le informazioni del Knowledge Graph (la scheda di approfondimento generata automaticamente da Google e collocata nella colonna di destra della pagina dei risultati). Su smartphone o altro
device, invece, l’opzione prestito sarà
«nascosta» nella tab «Get the book», appena sotto la lista degli store dove è possibile acquistare il libro in versione digitale.

Per il momento la nuova
feature, probabilmente in beta, manifesta alcune instabilità. Il sito Android Police
segnala che non per tutte le ricerche si apre la scheda di approfondimento dalla quale verificare la disponibilità per il prestito. Inoltre, una volta scelta la voce «Borrow e-book» e selezionato il catalogo sul quale si vuole procedere,
l’utente verrà reindirizzato al sito della biblioteca per finalizzare l’operazione. Sempre Android Police precisa che l’interazione tra Google e il catalogo (e quindi l’esperienza utente) è agevole quando la biblioteca si appoggia
a Hoopla o a OverDrive per gestire i prestiti digitali. In altri casi potrebbe essere meno fluida.
In un contesto in cui Google tende sempre di più a
fornire risposte all’utente, risposte sempre più puntuali e peculiari, elaborate a partire dalle sue abitudini e dall’aggregazione di una moltitudine di dati; un contesto nel quale
la barra di ricerca è la porta d’accesso verso la fruizione di contenuti, l’acquisto di beni e servizi, il passaggio per l’informazione (e talvolta anche per la disinformazione e la falsa informazione), è abbastanza rilevante che Big G tracci
una scorciatoia verso le biblioteche.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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