È ormai da qualche anno che il prestito, in molte biblioteche, non è più limitato alle copie cartacee. In Italia,
MLOL (e il suo ultimo sviluppo,
MOLplus) permette agli utenti delle biblioteche affiliate di scaricare e-book – in prestito per un periodo di tempo limitato – comodamente da casa propria, e di leggerlo sul proprio dispositivo in tutti i principali formati. Lo sviluppo di una rete di prestito anche per i libri digitali, tuttavia, non è semplice quanto potrebbe sembrare e ha creato la necessità di
nuovi metodi di acquisizione da parte delle biblioteche, che devono destreggiarsi tra i diversi tipi di licensing per sfruttare al meglio il proprio budget, così come da parte degli editori, che devono sapere quali sono le condizioni a cui possono cedere i loro titoli.
Anche per questo Publishing Perspectives, in collaborazione con Bookwire – distributore di e-book e audiolibri a livello globale – e Dosdoce.com – specializzato nello sviluppi di modelli di business digitale – ha pubblicato
una guida semplice e gratuita per conoscere meglio i diversi tipi di licenze che interessano gli e-book: un riassunto semplice e facilmente consultabile, in lingua inglese, che si pone come obiettivo quello di rendere le scelte, a tutti i componenti della filiera, più facili.
La
Guide to ebook licences purchase models for Libraries and Publishers – questo il titolo del breve manuale – analizza in particolar modo tre aspetti fondamentali delle varie licenze: la user concurrence (ovvero il numero di lettori autorizzato a leggere lo stesso titolo nello stesso momento), il numero di download possibili per e-book e la durata della licenze. Questi tre aspetti possono declinarsi in maniera differente (una licenza può essere non-concurrent o concurrent, può prevedere venti download come cento, può avere una durata massima prima di scadere o non avere limite) e
ogni variazione può dare vita a svariati tipi di licenze, ognuna adatta a certi titoli: una questione di cui le biblioteche devono tener conto, come sottolineato anche nella guida, perché ogni licenza ha i propri costi e non per tutti i titoli è necessario, ad esempio, avere una licenza concurrent con un alto numero di download e tempo illimitato. Un ottimo esempio in questo senso sono le guide turistiche, che vanno aggiornate spesso, e per cui dunque è più logica una licenza con una durata limitata.
Si citano, pur di sfuggita, le licenze che stanno alla base dei servizi di subscription (come Scribd, ad esempio, o Kindle Unlimited): un ambito che interessa senz’altro gli editori e su cui,
tra successi e fallimenti, si continua a ragionare.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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