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Biblioteche

Book Lust Rediscoveries, quando la bibliotecaria lavora per Amazon

di E. Vergine notizia del 18 gennaio 2012

E se una bibliotecaria fosse contattata da Amazon per curare una collana a stampa e in digitale?
Non è un'utopia ma Book Lust Rediscoveries è l’ultima sorprendente iniziativa lanciata da Amazon per promuovere la lettura. Vera e propria «perla» di questo progetto è la bibliotecaria Nancy Pearl, autrice di Book Lust: Recommended Reading for Every Mood, Moment and Reason nonché una delle bibliotecarie più amate di Seattle. Nel suo romanzo l’esperta bibliofila aveva consigliato, tra l’altro, la lettura di alcuni libri fuori catalogo e presto si era trovata sommersa dalle numerose lettere di lettori smaniosi di approfondire la conoscenza dei volumi da lei citati ma frustrati perché questi risultavano ormai introvabili.
Amazon ha fiutato l’affare e così, attorno alla carismatica Nancy Pearl, è stato costruito Book Lust Rediscoveries: il progetto presuppone la ripubblicazione – a stampa e in digitale – da parte del colosso di Seattle di una serie di libri ormai fuori catalogo, curati e commentati dalla nota bibliotecaria. Ogni libro includerà la prefazione di Pearl, le domande di un gruppo di discussione e una lista di consigli di lettura. I volumi saranno pubblicati da Amazon Encore, uno dei tanti marchi di Amazon come editore, e ogni collana conterà all’incirca sei titoli all’anno.
I primi due sono entrambi romanzi: A Gay and Melancholy Sound di Merle Miller, originariamente pubblicato dalla William Sloane Associates nel 1961, e After Life di Rhian Ellis, edito da Penguin nel 2000.
Interessanti sono state le reazioni all’annuncio che Nancy Pearl avrebbe collaborato con Amazon. Infatti, l’iniziativa Book Lust Rediscoveries comincia proprio nel momento in cui la stragrande maggioranza dei colleghi di Pearl – librai indipendenti, bibliotecari e diversi autori – sono apertamente in guerra contro Amazon di cui contestano le pratiche commerciali predatorie, la politica di sconti implacabili e le offensive alle piccole librerie indipendenti. Pearl ha dichiarato ufficialmente che una parte dei profitti guadagnati grazie al suo nuovo incarico come consulente per il colosso di Seattle saranno destinati al Fondo Nancy Pearl per il corso di biblioteconomia pubblica dell’Università di Washington. Basterà questa promessa a placare gli animi?

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