Cosa avrebbe detto Borges se avesse potuto vedere l’ultimo concept di Google per la sua libreria? Certo avrebbe perlomeno dovuto riconoscere che la libreria elicoidale proposta dal gigante di Seattle è molto meglio organizzata della biblioteca di Babele uscita dalla sua penna.
Costituita da oltre 10 mila titoli di Google Books, tutti organizzati in 28 categorie, e navigabile in alto e in basso oltre che a destra e a sinistra semplicemente sfruttando i movimenti del mouse (qui il video demo), l’organizzazione della WebGL Bookcase è sicuramente molto più funzionale di quella di borgesiana memoria.
Una nuova «esperienza» di acquisto, questa proposta da Google che aggiunge un altro tassello – dopo l’annuncio della settimana scorsa di Amazon di reinventarsi editore – all’attuale panorama di trasformazioni in atto nella filiera e impone agli editori di pensare anche da questo punto di vista ad un eventuale accordo per la presenza dei propri titoli nel catalogo di Google Books.
Alla base di quello che per ora è un esperimento e non ancora un prodotto della «Google factory», c’è l’utilizzo di un linguaggio di nuova generazione, il WebGL appunto, capace di generare in poche righe quanto si visualizza e che, con tutta probabilità, è anche l’elemento del progetto su cui il motore di ricerca di Mountain View nutre una maggiore aspettativa.
Una volta scelto il volume i proprio interesse per selezionarlo ed estrarlo dallo scaffale sarà sufficiente un click sulla copertina che reindirizzerà il lettore direttamente su Google Books o, ancora, gli permetterà di accedere alla versione per tablet servendosi dell’apposito codice QR visualizzato.

Così si presenta la WebGL Bookcase