
«La vasta gamma di soluzioni di stampa digitale che offriamo costituisce la base della nostra offerta per il mercato della stampa di produzione, e quindi per la stampa editoriale» racconta
Federico Martella, Production Direct – Sales Director dell'area Digital Printing & Solutions di
Canon Italia.
L’azienda, leader nel digital imaging e player di riferimento nella tecnologia di stampa digitale, fornisce a chi si occupa di stampare i libri stampanti sia elettrofotografiche sia a getto d’inchiostro, sia alimentate a foglio che a bobina, a colori e in bianco e nero. Una varietà che si riverbera positivamente sul lavoro (e sui conti) dell’editore.
«Con il portafoglio più ampio del mercato possiamo coprire tutte le esigenze produttive – continua Martella – dalle micro tirature alle produzioni massive di migliaia e migliaia di copie, fino a raggiungere con i sistemi a bobina inkjet livelli di produttività comparabili con le macchine offset».
Avete, insomma, un rapporto consolidato con il settore editoriale.
Direi di sì. La nostra offerta ci ha permesso di essere presenti con le nostre tecnologie presso i maggiori stampatori di libri in Italia e nel mondo. Oltre all’offerta tecnologica abbiamo puntato su una serie di programmi e attività formative mirate al mondo editoriale, con l’organizzazione di eventi come il Future Book Forum, la partecipazione a fiere e incontri di settore e l’erogazione di workshop informativi sul mercato e le tecnologie.
Il seminario Canon rivolto ai soci AIE, tenutosi lo scorso 4 ottobre, è l’ultimo esempio di queste attività e rientra nel fruttuoso rapporto di collaborazione che abbiamo stabilito con la filiera editoriale.
Nell’attuale congiuntura – crisi energetica, incremento dei costi produttivi e in particolare del costo della carta – quali sono le principali esigenze degli editori, e quindi degli stampatori che sostanziano il loro processo produttivo?
Negli ultimi anni le sfide degli editori sono state l’aumento del numero di titoli, la necessità di ridurre gli scarti in produzione e i magazzini di prodotti invenduti. Il recente aumento della carta e dei costi dell’energia non hanno fatto che amplificare queste esigenze. Uno stampatore dotato anche di tecnologie di stampa digitale è sicuramente meglio attrezzato per fornire un servizio all’insegna della velocità, della qualità e della minimizzazione degli sprechi di carta e altri materiali, oltre che di energia. La stampa digitale, con la sua capacità di evitare gli avviamenti e vari altri processi sia a monte sia a valle della stampa è la risposta ideale alla necessità di ridurre sprechi e altre inefficienze.
Tra diverse tecnologie e diversi modelli, qual è al momento il mix più efficiente considerando le specificità degli operatori della filiera del libro?
Nei nostri incontri con editori e stampatori spesso parliamo dei principali modelli di business che supportano l’utilizzo della stampa digitale in editoria: in estrema sintesi, il modello «short run» in cui il vantaggio risiede nella stampa di quelle tirature che risultano più convenienti rispetto all’offset, e il modello «gestione del ciclo di vita del libro» che si basa sulla minimizzazione del rischio e sulla stampa di tirature ripetute nel tempo dello stesso titolo. Questi sono i due modelli più utilizzati e in cui l’evoluzione della tecnologia ha permesso di migrare molti volumi dall’offset al digitale, perché la soglia di convenienza rispetto all’offset, soprattutto con i sistemi inkjet a bobina, si è spostata sempre più verso tirature di maggiori dimensioni.
Il primo modello si applica particolarmente bene ai libri di scolastica, in cui le previsioni di vendita sono più facili e in cui le tirature ben si adattano al digitale. Il modello del ciclo di vita, invece, si adatta particolarmente bene ai libri di varia, sia in bianco e nero sia a colori. Ma abbiamo anche vari esempi di stampa puramente «on demand», anche di un solo libro per volta, in cui la copia stampata è già stata venduta, solitamente attraverso un portale di e-commerce.
Ultimo tema importante è quello della possibilità offerta unicamente dalla stampa digitale di personalizzare i contenuti del singolo libro, che apre nuove possibilità agli editori e più in generale ai produttori di contenuti in ambito universitario, scientifico e non solo, in un’ottica di creazione di community, di fidelizzazione e di total customer experience.
Negli ultimi anni l’industria del libro sta affrontando con più consapevolezza il tema della sostenibilità ambientale. Qual è la visione di Canon in proposito?
Canon opera secondo la filosofia del Kyosei, una parola giapponese che significa «vivere e lavorare insieme per il bene comune». Questa filosofia dà forma a tutto il nostro operato come azienda e sostiene il nostro obiettivo di sostenibilità in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). La nostra visione non comprende solo il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, ma si estende anche al supporto dei nostri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi attraverso il continuo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
Per sua natura, la stampa digitale offre molti vantaggi in termini di sostenibilità: con la nostra tecnologia di produzione a getto d'inchiostro portiamo questi vantaggi a un livello più elevato. La sostenibilità è un fattore chiave sin dalla progettazione di una stampante Canon, con l'utilizzo di materiali sostenibili e/o riciclati, processi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e l'eliminazione, ove possibile, di sostanze pericolose.
Durante il loro ciclo di vita, le stampanti a getto d'inchiostro Canon offrono numerosi vantaggi ambientali grazie all'uso di teste di stampa piezoelettriche di durata estremamente lunga e inchiostri a pigmenti a base acqua che non generano ozono, producono minime emissioni di composti organici volatili e presentano buonissime proprietà di disinchiostrabilità. Il basso livello di consumo energetico delle nostre stampanti a getto d'inchiostro soddisfa inoltre i requisiti Nordic Swan, consentendo ai clienti di ottenere la certificazione Nordic Swan Ecolabel 041.
In linea con il nostro obiettivo di massimizzare la durata economica dei dispositivi, le stampanti hanno infine un'elevata percentuale di ricondizionamento e almeno l'80% delle loro parti può essere riciclato secondo i processi di riciclaggio standard del settore.
Contenuto in collaborazione con Canon Italia
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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