Rotobook al Salone del libro di Torino: «Noi con l’editoria indipendente per rompere gli schemi»
Ridurre il numero di novità, costruire relazioni dirette con le librerie, ridurre le rese, stampare in modo più sostenibile: «In un mercato del libro che spesso penalizza le case editrici indipendenti, alcuni editori hanno scelto di sfidare le regole non scritte della produzione editoriale» racconta Luigi Bechini responsabile marketing di Rotobook / Geca Industrie Grafiche. Al Salone internazionale del libro di Torino, giovedì 15 maggio alle 18.30 in Sala Cobalto, lo stampatore accoglierà le voci di tre editori indipendenti che hanno avuto «il coraggio di rompere gli schemi». L’obiettivo? Offrire spunti, ispirare, dimostrare che un’altra editoria è possibile, risponde Bechini, che al Giornale della Libreria ha anticipato i temi dell’incontro e alcune delle soluzioni da poter mettere in campo.
Parla di «regole non scritte» che penalizzano gli editori indipendenti. Quali sono?
Il mercato spinge verso un’iperproduzione di novità editoriali. Un meccanismo che, se può essere positivo per le grandi case editrici, rischia di diventare insostenibile per le realtà più piccole. Pubblicare troppo, troppo in fretta, significa spesso sacrificare qualità, tempo e risorse. Ma c’è chi ha deciso di invertire la rotta: meno titoli, più cura e si è scoperta una cosa controintuitiva: a fronte di una riduzione di novità pubblicate, sono aumentate le vendite complessive. Non solo, hanno anche potuto dedicare più tempo alla promozione, oltre a ottenere effetti benefici in termini di consumi energetici e di materie prime.
Un approccio «slow» che però paga, insomma. Altri esempi di scelte controcorrente che risultano premianti?
Un altro nodo cruciale è il rapporto con le librerie, che spesso viene delegato ai promotori. Alcuni editori hanno scelto di investire direttamente nel dialogo con i librai, costruendo relazioni umane e professionali capaci di dare nuova linfa alla visibilità dei loro cataloghi. È una scelta impegnativa, ma fondamentale per distinguersi nella massa e trasmettere con efficacia il valore del proprio progetto editoriale.
E poi c’è la questione delle tirature. È possibile renderle più efficienti?
Anche lì il sistema spinge verso la sovrapproduzione, magari per ottenere prezzi più bassi a copia. Ma il rischio è altissimo: rese elevate, sprechi, alti costi di magazzino. Costi occulti che pesano come un macigno. Noi di Rotobook proponiamo un’alternativa concreta: stampare meno copie iniziali, senza far lievitare i costi a copia. E con il servizio Rotobook Reprint, l’editore può ristampare velocemente piccole quantità – anche solo 100 o 200 copie – mantenendo lo stesso costo unitario della prima tiratura. Una gestione più efficiente, senza però perdere opportunità di vendita.
Che è un po’ il vostro motto.
Assolutamente sì. Con le nostre soluzioni vogliamo aiutare gli editori a liberarsi da modelli produttivi rigidi e spesso penalizzanti, pensati per realtà editoriali molto grandi e strutturate. Offriamo strumenti pensati su misura per le loro dimensioni e risorse, con l’obiettivo di ridurre costi, rischi e sprechi, senza compromettere la possibilità di crescere e vendere. Nell’incontro del 15 maggio a Torino racconteremo anche altre soluzioni che abbiamo messo in campo.
Non è la prima volta che mettete a fattor comune le esperienze – vostre e dei vostri clienti – con un incontro in una fiera del libro. Funziona questo approccio partecipativo? Cosa lascia a voi e agli editori?
Le esperienze che ascolteremo giovedì al Salone sono diverse tra loro, anche perché diversi sono gli editori coinvolti: per dimensioni, cataloghi, visione. Alcune delle scelte che racconteranno potrebbero non essere replicabili da altri, e va bene così. Non si tratta di offrire soluzioni universali, ma di mostrare che è possibile uscire dalle logiche imposte dal mercato, ciascuno a modo proprio. Ogni editore può trovare una propria strada, fatta su misura, per sottrarsi a dinamiche che spesso vengono vissute come inevitabili. L’importante è sapere che ci sono alternative, e che sperimentare si può. Parlare assieme serve anche e soprattutto a questo.
Contenuto in collaborazione con Geca Industrie Grafiche.
Il coraggio di cambiare. Storie di editori che sfidano le regole
Quando: giovedì 15 maggio, ore 18.30 Dove: Salone internazionale del libro di Torino, Sala Cobalto (Pad. 2)
Ne discutono: Corrado Melluso (Timeo), Francesco Quatraro (effequ), Marco Zapparoli (Marcos y Marcos). Modera: Luigi Bechini (Rotobook) PRENOTA IL TUO POSTO
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.