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Mercato

Russia, aumenta il prezzo della carta e la pirateria

di Camilla Pelizzoli notizia del 21 giugno 2017

Il mercato editoriale russo sembra vivere un momento ambivalente. Da un lato c’è la crescita dello scorso anno, (+8% nel 2016 rispetto al 2015), dall’altro un ambiente – tanto a livello economico, quanto legislativo – che sembra non riuscire ad andare incontro agli editori, in particolare a quelli di medie dimensioni, e a far fruttare questa crescita.

Il settore, infatti, sta affrontando alcuni problemi di portata non indifferente: in primo luogo l’aumento del prezzo della carta, che negli ultimi anni è cresciuto del 36,5%, poi la diminuzione del numero di lettori (confermata tanto da una ricerca sul consumo dei media portata avanti da Deloitte, quanto dai dati della «Camera russa del libro», la Rossiyskoy knizhnoy palaty), infine il fenomeno della pirateria digitale, che da tempo affligge il mercato russo (fattore legato anche alla mancanza di una piattaforma popolare e funzionale per la distribuzione di e-book).  

Questi tre fattori hanno portato a una diminuzione nella pubblicazione di libri (nel 2008 si stampavano 5,3 titoli a persona, nel 2015 erano 3,14) e a una fase di stallo nella vendita degli e-book, che non riesce a superare la soglia del 2,5% del mercato (più o meno 1,7 miliardi di rubli, pari a poco più di 25,6 milioni di euro), benché le vendite siano comunque cresciute nel corso degli ultimi anni.

Per contrastare queste problematiche è stato recentemente firmato da Dmitrij Medvedev, Primo ministro della federazione russa, un decreto contenente delle misure a supporto delle imprese che si occupano del commercio e della distribuzione di materiale a stampa: in particolare, il decreto governativo dovrebbe rafforzare i programmi regionali per lo sviluppo, dare alcune agevolazioni fiscali e sostenere la promozione della lettura in formato cartaceo ed elettronico. Tuttavia, il decreto non è stato accolto con particolare calore, poiché le misure sono state percepite come «più che altro simboliche» e che «hanno poco a che fare con il vero supporto al settore», per usare le parole di Alexander Oskin (a capo dell’Associazione dei distributori di prodotti stampati). Le agevolazioni fiscali di cui sopra, infatti, non vanno a toccare l’IVA – che è del 10% sui libri cartacei, e al 18% su quelli digitali – e altre tasse (si parla di una «ridondante tassa per l’ambiente») e non sono sufficienti per coprire i rincari dei prezzi della carta: la sensazione degli addetti al settore, per la maggior parte, è che il governo non abbiamo stimato accuratamente le sfide che l’editoria sta affrontando.

Eppure, nonostante questi dubbi, rimane il dato positivo di una certa attenzione da parte del governo verso l’editoria (e che non siano manifestazioni contro il dissenso, che in passato sono spesso state piuttosto dure): «Le misure approvate dimostrano soprattutto il supporto morale nei confronti del settore, un fatto importante che aiuta nel lavoro» ha detto a Publishing Perspectives Oleg Novikov, amministratore delegato di Eksmo-AST, uno dei maggiori editori russi.  Si riconosce che «la mancanza di aiuti economici riflette l’attuale sentimento di Mosca nei confronti delle spese» ma «il governo potrebbe espandere l’ambito di queste misure entro la fine dell’anno, a seconda di un anticipato miglioramento nella situazione fiscale della nazione». «Allo stesso tempo» continua «i problemi esistenti del settore avranno bisogno di soluzioni regionali, e questo probabilmente richiederà più di un anno perché vengano risolti».

Le possibilità di far fruttare al massimo il mercato russo, dunque, non mancano; e molti guardano con positività anche alla crescita dei giovani lettori che, a dispetto delle percentuali generali, sembrerebbero in crescita. La speranza degli editori russi, dunque, rimane quella di riuscire a far crescere questa categoria e, soprattutto, di evitare che si rivolgano alle copie pirata.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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