Pesa soprattutto sui piccoli editori la flessione del mercato del libro trade (narrativa e saggistica venduta nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione), che nei primi dieci mesi del 2024 registra complessivamente un -1,1% nel valore delle vendite (circa 12 milioni di euro di minor spesa) e -2,1% delle copie (1,7 milioni circa le copie acquistate in meno).
Gli editori fino a un milione di euro di venduto nei canali trade perdono infatti un -4,9%, quelli tra uno e cinque milioni di venduto un -3,6%, gli editori oltre i cinque milioni di venduto un -0,7%. I grandi gruppi restano in territorio positivo, con una crescita del +0,3%: la loro quota di mercato cresce e si attesta al 53,3%, quella degli editori medio e piccoli al 46,7%.
«Ci apprestiamo a chiudere un 2024 difficile non solo a causa della congiuntura, ma anche per il mancato rinnovo o la modifica di strumenti di sostegno alla domanda che bene avevano funzionato negli anni precedenti» ha dichiarato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta. «Il ripristino dei finanziamenti speciali per le biblioteche pari a 30 milioni l’anno annunciato dal ministro Alessandro Giuli è un primo segnale che arriva dal governo verso un necessario cambio di rotta. Ma chiediamo al ministro un ulteriore impegno, soprattutto sul fronte delle carte Cultura e del Merito per i neo-diciottenni, che non stanno funzionando come dovrebbero. E più attenzione proprio a chi più sente questo momento di crisi e quindi deve essere accompagnato e sostenuto con maggiore forza».
I dati su rilevazioni NielsenIQ-GfK sono stati discussi oggi a Più libri più liberi durante l’incontro di apertura del programma professionale di Più libri più liberi. Sono intervenuti, moderati da Sabina Minardi (L’Espresso) e dopo l’illustrazione dei dati da parte di Giovanni Peresson (ufficio studi AIE), Carlo Gallucci (Gallucci editore) e Gianluca Mazzitelli (Gruppo editoriale Mauri Spagnol). Qui è disponibile la presentazione completa.
«Che la piccola editoria sia un settore fragile non è una novità di oggi» ha commentato Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE. «C’è stato un periodo, quello pandemico, in cui le cose sembravano andare meglio perché online piccoli e grandi editori se la giocano un po’ più alla pari. Negli ultimi anni però la situazione è tornata a peggiorare».
«Abbiamo bisogno di politiche pubbliche industriali dedicate che siano efficaci e che ci permettano di continuare ad alimentare con le nostre proposte il mercato» continua Armando. «Serve anche uno sforzo di efficientamento della filiera. Il mercato editoriale ha nella coesistenza di piccole realtà e grandi gruppi una delle basi del pluralismo e del suo corretto funzionamento, a tutto vantaggio dei lettori. Basta girare per gli stand di questa fiera per toccare con mano quanta parte dell’offerta editoriale, quante storie e idee sia necessario preservare».
Portando la prospettiva delle realtà editoriali più grandi, Gianluca Mazzitelli (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) ha ricordato, d’altronde, che tutti i grandi gruppi sono nati piccoli. I dati di oggi, continua Mazzitelli, sono la fotografia di ciò che si profilava all’orizzonte già un anno fa, tra la riduzione del potere d’acquisto delle persone, la sostituzione della 18app e la contrazione dei fondi di sostegno pubblici alla lettura. «Personalmente sono quasi sorpreso che il settore sia riuscito a tenere. Certo, quello che nessuno poteva aspettarsi è la grande frenata delle vendite online, che ha un impatto significativo sulla capacità di trovare disponibili i libri delle piccole case editrici».
«Se colloco i dati appena presentati nel contesto economico, istituzionale, commerciale italiano, ho l’impressione che gli editori stiano facendo bene e che il mercato netto del libro stia in realtà crescendo: cala perché sono venuti meno due aiuti pubblici alla lettura, non per l’operato degli editori» osserva invece Carlo Gallucci (Gallucci editore). «Gli editori dimostrano una grande vitalità, anche supplendo alle mancanze delle istituzioni. Pensiamo a #ioleggoperché, l'iniziativa nazionale di educazione e promozione della lettura dell’Associazione Italiana Editori. Ma anche a iniziative come il Premio Strega e la loro capacità in termini di diffusione del libro e di proiezione della lettura nell’immaginario».
Per quanto riguarda i canali di vendita (questi dati non sono forniti da NielsenIQ-GfK, ma sono rielaborazioni di AIE su dati di fonte diversa), crescono ancora le librerie fisiche raggiungendo quota 54,5% del mercato nei primi dieci mesi del 2024, l’online cala al 40,9% e continua la crisi della grande distribuzione (4,6%).
Per quanto riguarda i generi, solo la narrativa è in territorio positivo: quella italiana cresce del 6,1%, quella di autore straniero dell’1,3%. La saggistica specialistica perde invece il -5,6%, i fumetti il -5%, la manualistica il -2,9%, la saggistica generale il -2,6% e i libri per bambini e ragazzi il -1,2%. Sono numeri che si riflettono nella top 10 generale, dove si trovano ben otto romanzi (sei di autori italiani). La top 10 degli editori con venduto sotto i 5 milioni di euro è invece dominata da saggistica e romance.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo