
Con la crescita di siti di e-commerce come Alibaba e Baobao, è diventato sempre più difficile per le librerie cinesi, soprattutto se indipendenti, sopravvivere. È per questo che
il governo cinese ha recentemente inaugurato un piano di sostegno per le librerie, incentrato sull’elargizione di denaro e sull’
esenzione dalle imposte in 12 città tra cui Pechino, Shaghai e Hangzhou.
La
libreria Xiaofeng di Hangzhou, per esempio, ha ricevuto 300.000 yuan (circa 36.000 euro) dal governo cittadino negli ultimi due anni. Il proprietario Jian Aijun,
intervistato dalla tv statale CCTV, ha detto che il denaro «è in realtà un premio governativo per l’innovazione. Potremmo usarlo per migliorare il nostro modello di business».
La scorsa estate ha visto la chiusura di parecchie librerie, ed è per questo che il ministero ha varato questa misura che farà risparmiare parecchio: il 13% di Iva più un 5% di tasse aggiuntive per le librerie tradizionali e 25% sui ricavi. Contemporaneamente, sono stati stanziati 90 milioni di yuah (circa 17 milioni di euro) per aiutare 56 librerie indipendenti.
Secondo Liu Gui, direttore di
Page One China (una catena con diverse sedi, tra cui tra a Pechino), le librerie soffriranno comunque per la concorrenza da parte degli store on line. Ma come in altre parti del mondo,
la chiave sta tutta nei servizi: «le librerie oggi devono fare molto di più rispetto al vendere libri. Noi
creiamo uno spazio dove i lettori possano sentirsi a loro agio, e questo è qualcosa che i negozi on line non possono fare. Organizziamo anche diversi eventi, affittiamo i nostri spazi per iniziative commerciali o per i book club». Una fonte di guadagno importante della Page One è costituita dai libri in inglese, che offrono anche prestigio alla libreria: questo è però un grande rischio, perché se rimangono invenduti non possono più essere resi all’editore.
Il commercio on line cinese deteneva già il primo posto nel 2007: sono infatti circa 591 milioni i clienti degli e-bookstore che li preferiscono alle librerie tradizionali per la possibilità di trovare libri scontati e di ricevere i testi direttamente a casa. Una potenza economica che spaventa persino la catena statale
Xinhua che
da anni gode di politiche di favore sullo sconto sui libri novità (abbiamo pubblicato un profilo della Xinhua di Pechino qui
Il gigante cinese), ha l’esclusiva sulla vendita di libri scolastici e non ha spese di locazione.