Il Ceo di Kobo, Michael Serbinis, ha confermato sabato che la compagnia canadese sta per dare vita alla propria divisione editoriale. L’obiettivo è quello di poter avere a che fare con gli autori in prima persona e, soprattutto, competere con Amazon.
Dopo il colosso di Seattle e Barnes & Noble è ora il turno di Kobo che promette di facilitare il processo di pubblicazione offrendo agli aspiranti autori una vasta gamma di servizi: dalla copertina all’editing alla conversione (a pagamento) in ePub. Si tratterà di una piattaforma di self-publishing a cui si affiancherà Kobo Basics: una linea di libri da cucina, guide e altri titoli non fiction disponibili esclusivamente su Kobo Vox, il tablet del retailer, in partnership con altri editori.
Kobo ha intenzione di pubblicare i titoli self-published sia in formato digitale che cartaceo: sul sito verrà creata una sezione apposita per metterli in evidenza, i libri in formato cartaceo saranno invece distribuiti da tutti gli store Chapters e Indigo dall’inizio del prossimo anno in un’area dedicata di ogni negozio. Il Ceo ha dichiarato che «è parte del nuovo mercato e che se ci aspetta di essere un player di primo livello in un mercato globale è un servizio che non si può non fornire». Insomma, il self-publishing si conferma al centro delle strategie dei grandi player internazionali – da Amazon a Apple – e nazionali (Geronimo Stilton con l’iniziativa annunciata a Bologna non è che l’ultimo esempio) che non vogliono perdere terreno in un ambito relativamente giovane ma, almeno dal punto di vista mediatico, di grande interesse.