Ibs, lo sappiamo, è la prima libreria italiana online. Nata 18 anni fa, ha progressivamente lavorato per potenziare – oltre all’aspetto puramente commerciale della sua attività –
la componente di community, di luogo di riferimento per gli appassionati di lettura, cultura e entertainment. L’ha fatto, ad esempio, con progetti
ad hoc come
Wuz, piattaforma web che coltiva l’ambizioso proposito di essere «il social dei libri», ma anche con una serie di iniziative interne al sito e
ai suoi canali di comunicazione.
È recente, in particolare, l’idea di attualizzare la pratica del firma copie adeguandola agli strumenti e alle logiche comunicative dei social media. Il processo è semplice: periodicamente Ibs concorda con editori e autori un firma copie legato agli appuntamenti più importanti del calendario delle uscite editoriali, tenendo naturalmente come parametro il gradimento del grande pubblico; l’editore invia le copie firmate alla libreria identificandole con un codice specifico e Ibs comunica la possibilità di acquistarle ai suoi clienti, attraverso i canali di comunicazione dei quali dispone: dal sito alle piattaforme social, passando per campagne di mailing rivolte all’intero database o a uno o più segmenti opportunamente selezionati. Il potenziale di visibilità è notevole, considerando che Ibs dichiara 30 milioni di visite al mese al proprio sito e un database di indirizzi e-mail di un milione di clienti registrati.
Parte centrale della strategia è la viralizzazione di un video breve sui canali social della libreria. Video che riprende generalmente l’autore mentre, nel magazzino, sceglie una copia del suo libro dallo scaffale, la firma e poi si accinge a confezionare un pacco.
L’iniziativa ha il pregio di mantenere, pressoché inalterata, la componente personale e particolare associata all’idea della copia firmata, sopperendo con l’immediatezza del video alla mancanza dell’esperienza diretta, in prima persona, che il lettore potrebbe lamentare. Peraltro il video porta l’utente alla scoperta di luoghi che solitamente gli sono preclusi, come il magazzino o gli uffici aziendali (dove la conoscenza con l’autore prosegue grazie a una videointervista), invitandolo a sbirciare dietro le quinte, a sentirsi parte integrante di quella macchina dell’autorialità che, attraverso gli scaffali e i pacchi di Ibs, percorre il suo ultimo miglio fino al lettore.
Ma gli autori non sono le uniche presenze «anomale» filmate tra gli scaffali del magazzino, almeno a giudicare dal video qui di seguito, realizzato per promuovere una guida ai segreti e ai trucchi della popolare app di gioco Pokémon GO.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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