Fino a qualche anno fa si pensava che il digitale avrebbe prima o poi reso obsoleto l’acquisto fisico. Stiamo assistendo alla nascita di diverse app dedicate proprio al miglioramento di questa esperienza. Per esempio, oltremanica è nata l’estensione per Chrome «Bookindy», che aggiunge l’opzione d’acquisto presso la libreria di quartiere alle varie opzioni offerte da Amazon. Non sempre, si spiega, il prezzo di un libro su Amazon è inferiore a quello di una libreria fisica; spesso, anzi, il libro risulta esaurito online, ma potrebbe trovarsi nella libreria dietro l’angolo.
È invece un’iniziativa tutta italiana quella di Libricity, un’app che ti aiuta a trovare il libro che stai cercando nella libreria più vicina, ricercandolo nel catalogo delle librerie aderenti. Finora, Libricity raccoglie le librerie di cinque città italiane – la più «coperta» è per ora Milano, con 26 librerie partner. Ne parliamo allora con Adriano Guarnieri, uno degli ideatori del progetto.
Chi c'è dietro Libricity?
Ci siamo io, designer grafico classe 1985, e Lorenzo Losa, dottore in matematica alla Normale; il terzo socio è Roberto Lombardi, investitore privato esterno al mondo editoriale.
L’idea di Libricity nasce da una serie di interviste che abbiamo fatto ai lettori dentro e fuori dalle librerie. Da queste interviste (circa un centinaio) sono usciti dei pattern di problemi molto chiari, che riguardano sia le librerie grandi che le medio/piccole e che sono diametralmente opposti: da una parte, nella libreria grande (più di 25.000 titoli) il 30% di chi entra non compra per mancanza di informazioni (succede che un cliente cerca un libro presente a catalogo, non lo si trova e non lo compra). Nella libreria medio/piccola (meno di 25.000 titoli) abbiamo il problema opposto, entrano poche persone ma praticamente tutte comprano. La loro sfida è far entrare più gente.
Per entrambi quindi si tratta di un problema di informazioni; Libricity è nato per affrontare il caso delle librerie medio/piccole, ma si applica bene anche alle altre.
Libricity si rivolge a tutte le librerie, indipendenti, di catena, edicole/cartolibrerie e chi più ne ha più ne metta; quello che a noi interessa è offrire al lettore uno strumento comodo e semplice che riduca al minimo le difficoltà tra il momento in cui vuole leggere un libro e il momento in cui sta effettivamente leggendo il libro.
Pensiamo anche che non esista una differenza a priori tra libreria indipendente e libreria di catena, la differenza vera è nei librai e in come impostano il loro lavoro; nel nostro blog abbiamo fatto diverse interviste a librerie indipendenti di Milano e ogni intervista mostra un modo diverso di fare il lavoro del libraio e di gestire la libreria. Un altro punto che gioca a favore dell’inclusione di tutti i tipi di libreria è che l’identità di una libreria indipendente specializzata si rafforza nel confronto con quello di una di catena per un certo tipo di lettore e viceversa per un altro lettore la libreria di catena è più attraente, per cui non bisogna separarle ma metterle a confronto in una stessa cornice. Seguendo questo ragionamento stiamo pensando a come includere anche le biblioteche nel sistema, perché il loro lavoro è complementare a quello delle librerie e andare in biblioteca non è in conflitto con l’andare in libreria.
Come diciamo spesso l’idea è quella di un ecosistema sano in cui ogni attore guadagnerà dalla collaborazione degli altri: uno scenario opposto a quello attuale.
Avete trovato un accordo con WinVaria per l'invio dei dati della libreria in automatico, per cui al libraio viene solo chiesto un ok finale. Possiamo aspettarci un'espansione anche ad altri gestionali?
I gestionali sono il cuore dei dati delle librerie e potrebbero aprire molte nuove opportunità. Noi abbiamo proposto ai 3 gestionali più diffusi (WinVaria, Decalibro e MacBook) una sorta di partnership e per ora solo con WinVaria l’abbiamo formalizzata e la stiamo portando avanti. Con Decalibro abbiamo un buon rapporto e stiamo lavorando per l’integrazione automatica mentre con MacBook non siamo riusciti ad aprire un canale di comunicazione, ma speriamo che questo cambi a breve.Quindi sì, la nostra volontà è di espandere questo rapporto anche ad altri gestionali per facilitare il lavoro del libraio e per costruire dei servizi nuovi e utili per le librerie: riteniamo che gli stessi gestionali dovrebbero essere favorevoli a collaborazioni e integrazioni con servizi come il nostro, perché più una libreria funziona e vende, più il gestionale ne guadagnerà. I librai dovrebbero iniziare a interessarsi alla gestione dei dati e al funzionamento dei gestionali che usano; forse le stesse scuole per librai dovrebbero insegnare meglio questo lato del lavoro del libraio che ha veramente delle potenzialità enormi e ancora inesplorate.
Avete un modo per monitorare non il «libro trovato» ma l'«acquisto effettuato» in libreria grazie a Libricity?
Uno dei controlli che eseguiamo è l’incrocio tra le ricerche del giorno prima e l’aggiornamento del catalogo delle librerie del giorno dopo, per cui se un utente cerca il libro X ed entra nella pagina della libreria Y oggi, domani guarderemo la variazione delle giacenze di quel libro in quella libreria; questo è il motivo per cui alle librerie chiediamo non solo l’Isbn ma anche il numero di giacenza. Sicuramente non è un monitoraggio affidabile al 100%, ma per ora ci sembra una buona approssimazione, considerando che non vogliamo essere un’altra piattaforma di vendita di libri online.
Come numeri abbiamo ancora troppo pochi utenti per avere statistiche affidabili, per cui sono da prendere con le pinze; per il momento però abbiamo una quarantina di acquisti confermati a Milano in tre mesi con circa 400 utenti unici in città, il che significa una conversione del 10%; sono numeri insomma che potrebbero diventare interessanti una volta che si raggiunge una massa critica di utenti importante.
Cosa possiamo aspettarci in futuro da Libricity?
Il primo punto su cui ci stiamo concentrando in questa fase è come migliorare l’esplorazione dei cataloghi delle librerie da parte di un utente; l’idea di fondo è che una libreria di medie dimensioni ha circa 10.000 titoli disponibili e a un lettore è molto probabile che di quei 10.000 titoli ne interessino almeno l’1%, cioè 100 titoli; la sfida quindi è riuscire a mostrare a ogni lettore i 100 libri che possono interessargli, e in questo la tecnologia può aiutare moltissimo andando a lavorare insieme al libraio.
Per questo stiamo sviluppando una nuova versione della piattaforma web Libricity.com in cui saranno disponibili diverse soluzioni a questa questione, in sequenza arriverà anche l’aggiornamento dell’app.
Il secondo punto su cui stiamo lavorando è la costruzione di una rete di collaborazioni con servizi già esistenti come per esempio quella creata con WinVaria, al fine di agevolare il lavoro del libraio; ci stiamo dedicando anche alla diffusione di Libricity, ma di questo non possiamo ancora svelare nulla. Se una libreria fosse interessata a diventare partner di Libricity, può scrivere a info@libricity.com.