Sarà forse questo l’ultimo capitolo della saga che ha coinvolto Google e i librai indipendenti nelle ultime settimane?
Qualche giorno fa, alcuni librai avevano ricevuto una comunicazione dall’azienda che li informava del fatto che il loro account sarebbe stato disattivato entro il 15 marzo. Ovvero: dopo quella data, alcuni librai non avrebbero più potuto vendere e-book targato Google dai loro siti web. Questa decisione, teoricamente, escludeva i membri America bookseller association (Aba) i quali, protetti dall’accordo tra le due parti, vendono gli e-book tramite il sito IndieCommerce (sono emersi, però, alcuni casi in cui anche i librai membri sono stati avvisati dell’eliminazione dal programma: si veda, per esempio, la libreria The Flying Pig nel Vermont, la cui titolare Josie Leavitt cura il blog ShelfTalker).
Ieri, l’ultimo colpo di scena: un portavoce di Google fa sapere che «l’eliminazione di alcuni account non è stata intenzionale e l’azienda sta lavorando con American booksellers association per re-includere i negozi membri dell’associazione». Naturalmente, «ci scusiamo per il disagio».
Non è chiaro se l’inclusione avverrà anche per le librerie che non fanno parte di Aba. Nel sito di Google Affiliates, però, si legge che il programma «è aperto alla selezione di partner nell’industria del libro», mentre fino a qualche giorno fa sembrava che l’inclusione sarebbe stata soltanto su invito.
Matt Supko, direttore del programma IndieCommerce dell’Aba, ha dichiarato: «Google ha affermato molte volte, e continua ad affermare, che ritiene importante l’impegno preso con le librerie indipendenti».
Sarà , ma per ora questa ultima virata sembra soltanto un tentativo di tamponare il danno fatto nei giorni scorsi. Vi terremo aggiornati sugli ultimi sviluppi.