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Librerie

Apple passa al contrattacco: il DoJ ha preso un abbaglio

di L. Gatti notizia del 28 maggio 2012

Fino ad ora Apple si era sempre misurata nel rilasciare dichiarazioni a proposito della vicenda giudiziaria che la vede coinvolta, assieme ad altri cinque grandi gruppi editoriali americani, con l’accusa di aver formato un «cartello» per alzare i prezzi degli e-book.
Adesso l’azienda di Cupertino risponde, con una sua documentazione, al Dipartimento di Giustizia americano e si difende, o meglio, risponde al colpo.
La società della mela infatti ha accusato a sua volta il DoJ di aver valutato i fatti da un punto di vista viziato: il vero nemico della libera concorrenza sarebbe infatti Amazon che, fino all’entrata di Apple nel mercato della vendita di libri on line, avrebbe approfittato della sua posizione di sostanziale monopolio per abbassare indiscriminatamente i prezzi degli e-book.
Secondo il colosso fondato da Jobs il suo modello di contratto con gli editori, l’agency model, non avrebbe affatto inquinato la libera concorrenza perché di fatto, prima, non vi era alcuna concorrenza, solo Amazon.
Il punto focale della questione, quello che il DoJ starebbe ignorando, dunque non è l’aumento di prezzo di alcuni libri digitali, bensì il fatto che l’entrata di Apple sul mercato avrebbe riequilibrato la concorrenza, ampliato l’offerta ed aumentato la qualità dei prodotti con effetti positivi sulla vendita dei libri e sulla lettura in generale. 
Il DoJ non si è ancora espresso ma la reazione di Apple (che dal banco degli imputati passa a quello dell’accusa) non lascia spazio a dubbi: la questione è ben lungi dal ritenersi chiusa e Cupertino combatterà per difendere la sua posizione.

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