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Librerie

Alle porte di Perugia c'è una Libreria Grande

di Ilaria Costanzo notizia del 22 marzo 2016

In un periodo in cui i dati Istat mostrano un incremento di 5 punti percentuali nell'indice di lettura dell'Umbria (dal 39% del 2014 al 44% nel 2015), siamo andati a conoscere una realtà storica della regione, che vanta anche un importante primato. La Libreria Grande di Ponte San Giovanni, alle porte di Perugia, con i suoi 1000 mq di superficie è infatti la più grande libreria indipendente del centro Italia, organizzata secondo criteri di dinamicità e polifunzionalità, in cui giocano un ruolo decisivo la ricerca del comfort per il cliente e una particolare attenzione riservata al mondo dell'infanzia. Per meglio comprendere le sue specificità abbiamo voluto intervistare Maurizio Mariucci, titolare della libreria, alle cui intuizioni e spirito innovativo si deve buona parte del successo di questo luogo, punto di riferimento di un intero territorio, che nel 2015 ha inoltre registrato una crescita dell'8% del suo fatturato.


Quand'è nata e come si è evoluta la Libreria Grande?
Idealmente è nata quando ero ancora studente e immaginavo di aprire una libreria totalmente diversa dai sacrari di una volta, che non ho mai amato perché davano la sensazione di stare varcando la soglia di una chiesa, in cui bisognava tenere un certo tipo di contegno. Ciò che mi ha spinto a muovermi controcorrente rispetto alle realtà allora esistenti è stata la ferma volontà di offrire un accesso al mondo scritto anche a chi non fosse un habitué di librerie e luoghi di cultura, concependo uno spazio in cui ognuno potesse sentirsi a proprio agio. Quest'idea si è poi concretizzata trent'anni fa con l'apertura della Libreria Grande, che inizialmente disponeva di un'area più ridotta, dedicata quasi esclusivamente alla didattica. Attorno a questo nucleo centrale si sono poi andate coagulando nuove richieste che hanno portato a diversificare sempre più la nostra offerta. Così, nel giro di cinque anni dall'apertura, la libreria ha assunto le sue attuali dimensioni, nonché quest'aspetto poliedrico e confortevole che tuttora la caratterizza.





Com'è organizzata la vostra superficie, con particolare riferimento all'area per bambini e ragazzi?
Dei 1000 mq totali 900 sono dedicati all'attività commerciale, mentre 100 sono ripartiti tra gli uffici e una sala adibita alla realizzazione di laboratori didattico-ricreativi per i più piccoli. 
L'area per bambini e ragazzi occupa 300 mq, formata per 2/3 dalla zona riservata ai libri, suddivisi per genere e fascia d'età, e per 1/3 dallo spazio denominato Musicanti di Brema, destinato alla vendita di giochi educativi in legno e stoffa. Vi sono poi le zone del non-book, costituite dal Giardino delle Delizie e dall'Area di Festa, che misurano ciascuna 25 mq e nelle quali si possono acquistare rispettivamente prodotti alimentari (tisane, tè, spezie, dolci) e oggettistica da regalo. A queste si aggiungono la cartoleria e un angolo occupato da cd, vinili, dvd e audiolibri. Tutto il resto è dedicato all'editoria per adulti, di cui la narrativa occupa circa 250 mq. Siamo però in procinto di cambiare ancora una volta la disposizione dei vari settori, con l'intento di ampliare ulteriormente le zone relax, riservando una vasta area centrale alla sosta di grandi e piccini, in cui avranno anche luogo tanto le presentazioni per adulti quanto gli eventi per bambini. Per questi ultimi si sta inoltre pensando di ricreare il Cinema Mignon, uno spazio in cui fino a qualche tempo fa si potevano visionare classici in dvd e blu-ray, ma che al momento è stato ridotto a 10 mq senza possibilità di proiezione.





Quali sono i motivi che vi hanno spinto a scegliere questo particolare layout?
Non ci siamo ispirati a un criterio univoco, bensì a una ricerca continua. Quello che ci distingue da altri soggetti è la costante sperimentazione di formule non solo incentivanti per la vendita, ma soprattutto volte ad aumentare il comfort e la gradevolezza dell'ambiente. Tale tendenza è sempre stata connaturata in noi in maniera del tutto spontanea, ossia non strategica. Fin dall'inizio desideravamo che la nostra struttura non fosse un mero luogo di passaggio per acquisti mordi e fuggi, così, anziché puntare su facili scontistiche o strategie promozionali, abbiamo privilegiato il concetto di accoglienza degli spazi, in cui poter trascorrere del tempo di qualità, orientato al confronto e alla crescita, cosa che Amazon o altre realtà similari non possono offrire. Alla base della particolare attenzione riservata fin dall'inizio ai bambini c'è stata per un verso la volontà di creare qualcosa che in Italia mancava, fatta eccezione per la Giannino Stoppani di Bologna, la Libreria dei Ragazzi di Milano e la Marzocchino di Firenze, mentre per un altro verso avevamo avvertito la necessità di assecondare il crescente interesse che gli editori andavano manifestando per questo settore.


Quali attività per bambini svolgete in libreria e come le gestite?
Tre o quattro volte al mese organizziamo letture abbinate ad attività creative e manuali, che gestiamo con personale interno, e talvolta facciamo dimostrazioni di giochi. Da dicembre scorso abbiamo poi aderito a Nati per Leggere e a marzo cominceremo le attività con un pediatra. Altre iniziative, tra cui corsi di inglese, laboratori teatrali e di musica, sono realizzate in collaborazione con soggetti esterni. In ogni caso tutte le attività – gestite per il 60% direttamente e per il 40% affidate a terzi – sono gratuite, in quanto rappresentano solo un momento di evasione che contribuisce a creare quell'atmosfera piacevole e distensiva da noi ricercata, senza alcuna finalità economica. 





Quanti titoli possedete e qual è il rapporto tra libri e non-book sul fatturato?
Abbiamo un minimo di 40 mila titoli, con punte anche superiori in certi periodi dell'anno. Per garantire ai clienti la reperibilità dei testi cercati siamo costretti a una rotazione molto bassa in modo da avere il magazzino, di altrettanti 1000 mq, sempre ben fornito. Assolutamente marginale è l'incidenza del non-book, di cui il settore trainante è la cartoleria con i materiali di consumo. Il resto è oggettistica che soddisfa più lo sguardo che la vendita. I prodotti per bambini, circa diecimila, assorbono invece una fetta estremamente consistente del fatturato, realizzato per due terzi dai libri e per un terzo dai giochi. Non a caso l'indice di rotazione degli articoli per bambini è il più alto della libreria, insieme a quello della narrativa.


Che affluenza registrate giornalmente e come gestite la relazione con il cliente?
I dati riferiti a mesi di flusso non intenso registrano 450 acquirenti al giorno. Essendo questi generalmente accompagnati, si arriva a un migliaio di persone quotidianamente transitanti. Per la maggior parte arrivano da zone site in un raggio di 10 km, ma molte vengono anche da distanze di 50 km, soprattutto dal nord-est e dal sud-est dell'Umbria, come Castiglione del Lago, nonché da regioni limitrofe, come nel caso di Fabriano. Considerato questo, per noi è ancor più un atto dovuto assicurarci la soddisfazione del cliente, che oltre a trovare ciò per cui è venuto, deve essere assistito da personale qualificato, che sappia ben consigliare qualora interpellato. A tal fine abbiamo 15 dipendenti fissi più 4 a chiamata nel weekend.

http://doi.org/10.1390/gdl_201603_libreria_grande

L'autore: Ilaria Costanzo

Laureata in Lettere con specialistica in Editoria e giornalismo, ho lavorato come redattrice per case editrici e periodici. Mi occupo di promozione culturale, collaborando con associazioni ed enti di cultura. Tra i miei interessi, i nuovi trend dell'industria libraria.

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