L'architetto Antonio Fuentes Flores sosteneva che «tutte le città possiedono edifici che concretizzano alcuni dei loro valori peculiari, i quali riassumendo la loro storia ne diventano anche simboli». A Porto, terza città più popolosa del Portogallo, ce n'è sicuramente uno situato in pieno centro storico, al n. 144 di Rua das Carmelitas, tra la Torre de los Clérigos e la Igreja do Carmo: stiamo parlando della Lello e Irmão, una delle più antiche librerie del Paese, nonché tra le dieci più belle al mondo, a detta tra gli altri di BBC, CNN, Time, El País e Lonely Planet. Non a caso proprio alla frase di Fuentes Flores si ispirò l'architetto Vasco Morais Soares quando nel 1994 gli venne commissionata la ristrutturazione del monumentale e simbolico edificio, volta a dare una nuova immagine alla libreria per adattarla a una clientela moderna ed esigente, senza però stravolgerne l'aspetto originario. In linea con questa filosofia, a 110 anni dalla sua inaugurazione (avvenuta il 13 gennaio 1906), è stata avviata un'opera di restauro della facciata che a fine luglio sarà presentata alla cittadinanza con i suoi colori originali. Per celebrare tale ricorrenza varie iniziative si sono susseguite in libreria nel corso degli ultimi sei mesi, durante i quali sono aumentate anche le vendite, arrivate a una media di 522 libri al giorno. In occasione del centenario, ne ripercorriamo quindi l'illustre storia che l'ha portata a essere definita «Cattedrale del Libro».
Strutturato su due piani, l'edificio vanta una meravigliosa facciata formata da un arco a sesto ribassato, sotto cui si apre la porta d'ingresso costeggiata da due vetrine, che al momento espongono degli allestimenti per il centenario dalla fondazione. Al di sopra dell'arco risalta il nome della libreria, a sua volta sovrastato da una finestra tripla ai cui lati spiccano due figure femminili dipinte da José Bielman, che simboleggiano l'Arte e la Scienza. La restante parte della facciata alterna decorazioni floreali a forme geometriche, tipiche del liberty, e termina con pinnacoli e merlature di gusto neogotico, che hanno reso l'edificio patrimonio nazionale. Lo sfarzo è ancora più accentuato all'interno, dove si impone alla vista la maestosa scala intagliata con elaborati fregi. Lungo i lati della sala al pianterreno si innalzano pilastri in legno intarsiato, su cui si distinguono i bassorilievi dei fondatori della libreria, nonché i busti dei più importanti scrittori portoghesi dell'Ottocento, realizzati dall'artista Romão Júnior. A questi si aggiungono due busti in bronzo, opera dello scultore Abel Salazar, che rappresentano due tra i più grandi autori della Penisola Iberica: Eça de Queirós e Miguel de Cervantes. Alzando poi lo sguardo si resta impressionati dal soffitto cesellato e riccamente decorato, dove al centro si staglia l'ampia e colorata vetrata (lunga 8 m), su cui è dipinto l'ex libris della Lello e Irmão, con il motto Decus in labore (Dignità nel lavoro), da cui proviene la luce diafana che, dando all'ambiente quasi un’atmosfera di sacralità, ha contribuito a rafforzare l'appellativo di «Cattedrale del Libro». Un particolare cui vale la pena di prestare attenzione è poi la rotaia che corre lungo il pavimento in parquet, al termine della quale si trova un carrello in legno pieno di libri, con cui in passato venivano trasportati i volumi per conservarli nel magazzino retrostante.
L'attuale assortimento della libreria – che conta oltre 60.000 titoli – risulta molto eterogeneo e vede primeggiare nelle vendite guide turistiche, libri di cucina, la saga di Harry Potter e i romanzi di Fernando Pessoa e del premio Nobel José Saramago tradotti in diverse lingue, tra cui italiano, inglese, spagnolo, francese e russo. La clientela della Lello e Irmão, infatti, è composta per il 70% da turisti e per la restante parte da locali, che preferiscono invece opere di autori portoghesi meno acclamati all'estero, ma molto amati nel proprio Paese, come António Lobo Antunes. Tra i prodotti in commercio si trovano anche CD (soprattutto di fado), pubblicazioni periodiche e riviste specializzate.
Oltre ai libri in vendita è possibile osservare una cospicua collezione di testi antichi, solamente in esposizione. Si tratta di volumi provenienti dai fondi della vecchia Libreria Chardron: alcuni portano la data della sua fondazione, altri invece sono ancora più antichi e infine vi sono opere rare e prime edizioni.
Una considerevole sezione è poi dedicata ai libri per bambini e ragazzi, che occupano ben dieci scaffalature della libreria.
Proprio per i lettori più piccoli, in particolare dai 4 ai 5 anni, la Lello e Irmão ha avviato un progetto editoriale multimediale, stampando il suo primo libro illustrato dal titolo Na livraria mais bonita do mundo, per il cui lancio – avvenuto lo scorso 1° giugno in occasione del Dia Mundial das Crianças (Giornata Internazionale dei Bambini) – è stato realizzato anche un cortometraggio d’animazione con la medesima trama. Tanto il libro quanto il cartone mirano a promuovere la lettura e a dare un'immagine accattivante della libreria, facendola apparire come un luogo magico e misterioso tutto da esplorare. Entrambi sono poi stati tradotti in inglese, spagnolo e francese perché, come spiega Mariana Peres, Direttrice Comunicazione e Marketing della libreria, «noi della Lello e Irmão desideriamo porci in qualità di potenziali ambasciatori della cultura portoghese, che vogliamo condividere con le altre nazioni facendo conoscere il nostro lavoro». In quest'ottica di condivisione rientra anche il protocollo firmato con la Rete di Biblioteche Scolastiche di Porto, alle quali saranno distribuite 4.000 copie gratuite del libro.
Di fronte a tanto impegno, vengono alla mente le parole dello scrittore Abel Botelho, pronunciate in occasione della solenne cerimonia di apertura del 1906: «erigere un tempio così bello al divino culto delle emozioni e delle idee è un grande atto di benemerenza che, per i suoi vasti e fecondi risultati, legherà eternamente i nomi Lello e Irmão alla riconoscenza nazionale».
CLICCA SULLE IMMAGINI IN BASSO PER ACCEDERE ALLA FOTOGALLERY
Laureata in Lettere con specialistica in Editoria e giornalismo, ho lavorato come redattrice per case editrici e periodici. Mi occupo di promozione culturale, collaborando con associazioni ed enti di cultura. Tra i miei interessi, i nuovi trend dell'industria libraria.
Guarda tutti gli articoli scritti da Ilaria Costanzo