È un progetto della Fundación Agfitel, istituzione spagnola rivolta ai dipendenti dell’industria siderurgica, edilizia e automobilistica, che ha tra gli obiettivi quello di potenziare la relazione e l’interscambio tra il mondo della cultura e quello del lavoro. È partito nel 2014 e – nel corso di due edizioni – ha portato più di 1.330 libri in 13 fabbriche spagnole, coinvolgendo oltre 400 operai. Come intento generale ha quello di rendere la diffusione di buone abitudini di lettura e di solidi riferimenti culturali parte integrante delle responsabilità sociali che un’azienda ha nei confronti dei suoi dipendenti.
Si chiama Los libros, a las fábricas e già dal nome dichiara una convinzione netta e basilare: nessun progresso economico è ipotizzabile senza il sostegno di un’adeguata crescita culturale, personale e globale. E leggere può essere di grande aiuto.
L’idea di portare la letteratura nei luoghi dell’industria pesante, inoltre, ha anche l’obiettivo di scalfire la convinzione che i libri siano materiale da «circolo intellettuale», riconoscendo contestualmente l’ovvio: ognuno può avere interesse (e ha sicuramente diritto!) a coltivare la propria dimensione culturale, indipendentemente dal lavoro che fa. Inoltre, quella della lettura è una pratica che si presta bene anche a essere interpretata come attività di gruppo, affiancando argomenti come il calcio, la politica e il tempo che fa.
Los libros, a las fábricas, peraltro, non si limita a dar da leggere agli operai: porta negli stabilimenti gli scrittori, incentivando un dialogo diretto tra mondi che tradizionalmente si parlano poco. E se per i lavoratori è un’esperienza inconsueta e interessante poter discutere di trame, di snodi narrativi e di soluzioni stilistiche in fabbrica, direttamente con gli autori; per questi ultimi l’occasione è altrettanto singolare.
José María Uría, coordinatrice del Centro de Documental della Fondazione, commenta che tra le intenzioni degli organizzatori c’è quella di trasformare gli operai-lettori – coinvolti nelle attività di Los libros, a las fábricas – in dei veri e propri ambasciatori della lettura, pronti a trasmettere la passione per i libri ai loro amici e alla loro famiglia e a costituire nodi significativi di una rete sempre più fitta ed estesa.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo