A due settimane dalla pubblicazione dell’indagine sulla lettura del Centro nazionale del libro francese sono stati comunicati i risultati di una rilevazione sull’uso di e-book e audiolibri, promossa in questo caso da Sofia (società che gestisce il diritto di prestito bibliotecario), associazione francese degli editori (SNE) e Société des Gens de Lettres (associazione a tutela del diritto d’autore). La rilevazione è stata condotta da Mediametrie, istituto specializzato in audiovisivo e digitale in Francia, e ha riguardato un campione di 3077 francesi. Le interviste vengono condotte ogni anno a gennaio: ciò significa che il confronto tra questa edizione e la precedente permette di misurare l’impatto della pandemia sulle abitudini di lettura. È possibile notare come in alcuni casi esista una discrepanza tra i risultati dell’indagine delle tre associazioni e quelli presentati dal Centro nazionale del Libro, in particolare per quel che riguarda l’andamento generale della lettura senza distinguere i formati (in calo per il CNL, in aumento in questa indagine). Va però considerato che l’indagine del CNL è biennale, e soprattutto che il modo in cui vengono formulate le domande influenza la risposta che si ottiene. Nella fattispecie, è diverso chiedere «Ti definiresti come una persona che legge…» dando come opzioni «molto, mediamente, poco, per niente» (CNL) e «Hai letto o ascoltato, in tutto o in parte, un libro?» (SNE-Sofia- Gens de Lettres). Va inoltre considerato che l’indagine del CNL non considera gli audiolibri, e che . Ciò detto, è possibile procedere con il commento dei dati.
Il dato generale è che il 92% della popolazione francese dai 15 anni in su ha letto – o ascoltato – almeno un libro nel 2020, completo o in parte. Si tratta di un aumento di due punti rispetto al 2019. Tale valore diventa significativo quando lo si va ad analizzare nelle sue singole componenti. Dei 48,6 milioni di lettori in Francia crescono i lettori di libri fisici (48 milioni; +1,1 milioni) e di e-book (13,8 milioni; +0,9 milioni), restando stabili gli ascolti di audiolibri su supporto digitale (5,8 milioni) mentre diminuiscono quelli su supporto fisico (8,3 milioni; -0,7 milioni). In altre parole, circa un francese su quattro ha letto un e-book, mentre uno su cinque ha ascoltato un audiolibro (in uno dei due formati). La lettura più immersiva risulta essere quella degli e-book: alla domanda sul tempo medio dedicato alla lettura, è questo formato che guida la classifica con 46 minuti al giorno, seguito da libro fisico (36), audio digitale (15) e audio fisico (9). Che all’e-book si dedichi in media più tempo che al libro cartaceo non deve sorprendere se si considerano i supporti che vengono utilizzati per la lettura: l’e-book viene infatti letto per il 42% dei francesi su smartphone. Il telefono risulta il device più utilizzato anche per gli audiolibri digitali, mentre il pc lo è per quelli su supporto fisico.
Un dato particolarmente interessante riguarda il rapporto tra gratuità e acquisto a seconda del formato di lettura. Sia gli e-book sia gli audiolibri digitali vengono fruiti principalmente senza che avvenga un acquisto. In questo caso, però, i valori non sarebbero intelligibili senza due diverse considerazioni. In primis, rispetto al 2019 l’acquisto ha sottratto quote alla gratuità in tutti i formati: l’aumento ha riguardato il libro fisico (+8 punti), l’e-book (+7 punti), gli audiolibri fisici (+7 punti) e, in misura minore, quelli digitali (+2 punti). In secondo luogo, per gratuito si intende sempre qualcosa di legale: la risposta cioè considera il prestito bibliotecario, quello tra privati cittadini e altre forme di gratuità. Il prestito digitale bibliotecario è in crescita e riguarda il 29% dei lettori di e-book e il 34% di audiolibri digitali. Dato però che difficilmente in un sondaggio si dichiara espressamente di compiere un illecito, la risposta più semplice potrebbe essere un’altra, vale a dire che se aumenta la propensione all’acquisto in misura significativa è la pirateria a diminuire.
Un aspetto interessante è quello che riguarda le prospettive future per la lettura in Francia. Esiste uno scarto tra l’età media dei lettori di libri cartacei (48 anni) e gli altri: si passa dai 41,7 dei lettori di e-book ai 40,7 degli ascoltatori di audiolibri fisici fino ad arrivare ai 37,6 degli audiolibri digitali. Tale dato va letto sia come una differenza generazionale sia come il sintomo di un cambiamento in atto nelle abitudini di lettura. Il 46% dei francesi nella fascia d’età 15-24 ha letto un e-book nell’ultimo anno e il 33% ha ascoltato un audiolibro, valori significativamente superiori alla media nazionale. A riprova del fatto che le modalità di lettura dei francesi si stiano diversificando ci sono altre due statistiche. Il 26% dei lettori di e-book, il 21% degli ascoltatori di audiolibri fisici e il 15% degli ascoltatori di audiolibri digitali hanno utilizzato tale formato di lettura per la prima volta. La chiusura delle librerie e delle biblioteche durante il primo lockdown non può non aver inciso su questo dato. Ancor più significativo è che le nuove abitudini sembrino destinate a durare: di fronte alla richiesta di prevedere variazioni nell’uso dei diversi formati negli anni a venire, si scopre che sono soprattutto i lettori di e-book e audiolibri digitali a dichiarare che la lettura in questi formati aumenterà, mentre tra gli ascoltatori di audiolibri su supporto fisico si registra la percentuale più alta di rispondenti che prevede di ridurre tale fruizione. La tendenza verso una sempre maggiore commistione tra i diversi formati è appena agli inizi: gli anni a venire ci diranno che traiettoria seguirà.
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
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