Abbiamo spesso scritto nel corso dell’ultimo anno della capacità di BookTok, la sezione di TikTok dedicata ai libri, di smuovere le classifiche dei best seller – portando in vetta anche titoli usciti anni fa – e dei modi di sfruttarne il potenziale.
Dagli Stati Uniti arriva una storia, al contrario, molto infelice, che ci mostra come utilizzare le piattaforme social in modo errato. Siân Harper – booktoker da 12mila follower, conosciuta con l'username @booksofaginger, che collabora con autrici e autori per realizzare contenuti promozionali sui libri – ha ricevuto nella sua casella di posta un’e-mail piuttosto bizzarra che la invitava a creare video sponsorizzati osé per promuovere un romanzo. Inorridita, ha deciso di raccontare la vicenda su TikTok.
Il libro in questione è Behind a Closed Door di JD Barker, in uscita il prossimo 13 maggio con Hampton Creek Press, definito dall’autore stesso un «thriller dark a sfondo sessuale». L’e-mail, inviata dall’indirizzo di JD Barker, suggeriva ai booktoker di realizzare dei video promozionali audaci, ad esempio utilizzando «una telecamera che fa una panoramica su e giù per il corpo, usando il libro per nascondere le proprie parti intime» e altre richieste inappropriate, in cambio di un compenso. Il messaggio includeva anche le tariffe suddivise in base al conteggio dei follower: si partiva da un minimo di 100 dollari per i creator con 3.000-5.000 follower, fino ad arrivare a 2.400 dollari per quelli con più di 700.000 seguaci. In calce, la firma di una certa «Julia» dell’agenzia pubblicitaria Best of BookTok, di cui Barker è cofondatore.
Al video di accusa di Siân Harper hanno risposto decine di tiktoker, soprattutto donne, che hanno affermato di aver ricevuto la stessa e-mail, definendola «predatoria», anche perché includeva tariffe che potevano influenzare la partecipazione di creator più giovani o meno conosciuti.
Come riporta Publishers Weekly, JD Barker si è dichiarato estraneo ai fatti, dicendo di non aver inviato né approvato il messaggio e scusandosi per l’accaduto. «L’e-mail non sarebbe dovuta uscire senza una sostanziale riscrittura, ma per una serie di errori è successo e me ne assumo la piena responsabilità» ha commentato in una dichiarazione. «Mi dispiace moltissimo per il disagio che ho causato. Non ho altro che rispetto per la comunità degli scrittori e le persone che la sostengono e, soprattutto, per le donne». Il suo agente, Alec Shane di Writers House, ha dichiarato a Publishers Weekly di aver interrotto il rapporto lavorativo con l'autore a causa della spiacevole vicenda. L’editore Hampton Creek Press non ha commentato l'incidente.
Un aspetto positivo che emerge da questa storia è la rapidità con cui BookTok si è mosso per denunciare pubblicamente le richieste inopportune dell’autore, dimostrandosi ancora una volta come una community di lettori e professionisti forte e unita, con un grande impatto anche al di fuori del web. «Il libro sembrava anche interessante» ha commentato un utente «ma dopo questa storia non lo comprerò mai».
Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.
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