Più di 800 incontri tra editori italiani e stranieri per lo scambio di diritti di traduzione, 58 operatori provenienti da 28 Paesi europei ed extraeuropei, 90 espositori italiani: ecco le coordinate del Rights Centre di Più libri più liberi 2024 – la fiera AIE della piccola e media editoria – che si è concluso ieri.
I due giorni in cui si è svolto il Rights Centre sono stati preceduti dal consueto Fellowship Program, che quest’anno ha coinvolto sei case editrici provenienti dalla Polonia, sette mesi dopo la partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore alla fiera del libro di Varsavia. I partecipanti al programma hanno avuto l’occasione di visitare alcune case editrici romane espositrici a Più libri più liberi: 66th and 2nd, Bibliotheka, Castelvecchi ed Elliot Edizioni, Gallucci Editore, Orecchio Acerbo e Round Robin. Ma anche altri luoghi culturali come l’Istituto Polacco di Roma, lo studio Linea Bar dove opera Antonio Pronostico – illustratore del poster di quest’anno della fiera –, la mostra «La Biblioteca letteraria di Hugo Pratt» curata da Cong Edizioni e Fondazione Marco Besso e la libreria romana Spazio Sette.
«L’internazionalizzazione dell’industria editoriale nazionale è tra gli obiettivi che da decenni AIE persegue lavorando a fianco delle istituzioni: dal 2001 a oggi i diritti venduti all’estero dagli editori italiani sono quadruplicati, ma soprattutto i piccoli e medi editori hanno margini di ulteriore crescita ampi» spiega Fabio Del Giudice, direttore di AIE e di Più libri più liberi. «Il Rights Centre è uno degli strumenti che l’associazione offre alla comunità editoriale per farsi conoscere meglio all’estero e il successo anno dopo anno ci mostra che è una iniziativa oramai consolidata e dal valore riconosciuto».
Ioannis Kranias, della casa editrice greca Entypois Publications racconta: «In questi due giorni ho riallacciato i contatti con noti editori italiani, ne ho conosciuti di nuovi, ho visto nuovi titoli di generi diversi e spero – è il mio obiettivo – di arricchire la mia lista con altri quattro o cinque nuovi titoli di autrici e autori italiani».
Tra gli editori e le editrici partecipanti al Fellowship Program Sonia Draga – CEO e direttrice editoriale del Gruppo editoriale Sonia Draga, oltre che presidente della Federazione degli editori europei –, Barbara Cichy di bo.wiem-WUJ, Katarzyna Masłowska di Wydawnictwo Kobiece, Elżbieta Brzozowska di Państwowy Instytut Wydawniczy, Maciej Byliniak di Dwie Siostry e Magdalena Klos-Podsiadlo di Wytwórnia. Moltissimo l’entusiasmo dei partecipanti nei confronti dell’iniziativa: «Questa fiera è una grande opportunità per conoscere meglio il mercato italiano, approfondire le similitudini e le differenze rispetto a quello polacco» dichiara Sonia Draga. «Il fatto di aver potuto visitare, attraverso il Fellowship Program, le sedi di alcune case editrici ci aiuta ulteriormente a stringere rapporti con l’editoria piccola e media. Lo scambio di diritti tra i nostri due Paesi sta molto crescendo ed è essenziale il supporto pubblico attraverso i bandi per le traduzioni».
«Sono rimasta ammirata dalla passione, l’impegno, e sopra ogni cosa dalla qualità dell’offerta della piccola e media editoria italiana. Il programma di incontri ha facilitato lo scambio di idee e la crescita dei legami interpersonali, di valore incalcolabile in un mondo sempre più digitale» aggiunge Barbara Cichy.
Il Rights Centre e il Fellowship Program sono realizzati con il sostegno di ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e della Regione Lazio per il tramite di Lazio Innova soggetto attuatore, con i fondi PR FESR LAZIO 2021-2027, della Camera di Commercio di Roma e con un contributo della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e di Bologna Children’s Book Fair – BolognaFiere.