C’è anche l’informatica di base alle elementari nelle nuove indicazioni nazionali del Ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara per il sistema scolastico nazionale. Lo ha detto il ministro stesso oggi, 3 febbraio, intervenendo a chiusura di Next Gen AI, la quattro giorni a Milano dedicata a una riflessione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione e che ha visto la partecipazione di 1500 studenti e studentesse da tutta Italia, docenti, esperti ed esperte del settore, tra cui il filosofo Luciano Floridi e la ex ministra dell’Istruzione, oggi vicedirettrice generale dell’Unesco per l’educazione, Stefania Giannini.
Valditara ha spiegato che l’obiettivo è «far sì che un bambino sappia banalmente cosa è un algoritmo, si avvicini a linguaggi che possono sembrare solo per iniziati». L’educazione al digitale, invece, insieme alla lotta al cyberbullismo, sarà tra gli obiettivi dell’educazione civica nei cicli di studio successivi. Il ministro ha poi sottolineato che uno degli altri obiettivi è cambiare approccio nell’insegnamento delle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) «dando sempre più spazio a un metodo induttivo, dal mondo reale alla teoria, dall’aereo che vola alle leggi della fluido-dinamica, per avvicinare più ragazze e ragazzi a queste materie, anche quelli che magari non hanno il pallino per le scienze». Più spazio anche alle attività laboratoriali, ha spiegato il ministro, dopo gli investimenti in infrastrutture di questo genere nelle scuole, anche grazie ai fondi PNRR.
Valditara ha inoltre sostenuto che il nostro Paese sia all’avanguardia nell’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale a scuola, «seconda forse solo alla Corea del Sud». Il riferimento è a una sperimentazione avviata in quattro regioni – Calabria, Lombardia, Lazio e Toscana – e citata come esperienza positiva, dove sono stati implementati strumenti informatici dalla suite di Google che permettono ai docenti di individuare le lacune degli studenti e delle studentesse attraverso la somministrazione e quindi l’analisi degli esercizi svolti. Sulla base dei profili individuati, gli algoritmi di intelligenza artificiale sono poi in grado di produrre contenuti didattici personalizzati «partendo dalle necessità di ogni studente e studentessa». Finora tali strumenti sono stati utilizzati per potenziamento linguistico e materie STEM. La personalizzazione della didattica è tra gli obiettivi, secondo Valditara, dell’utilizzo dell’AI nelle scuole a supporto dei docenti.
Intervenendo nel corso della mattinata, Stefania Giannini ha sottolineato la necessità per le scuole di tutto il mondo di integrare nei curricula degli studenti e delle studentesse l’intelligenza artificiale, ma sottolineando al contempo come sia necessario che rispetto agli strumenti utilizzati venga attuato «un processo di validazione rispetto alla correttezza dei contenuti, all’adeguatezza, alla rilevanza pedagogica» per assicurare che questi abbiano la stessa qualità che viene richiesta, ad esempio, ai libri di testo adottati dagli insegnanti.
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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