Alla Bologna Children Book Fair abbiamo incontrato Sanna Lukander, responsabile del dipartimento editoriale di Angry Birds. La società finlandese Rovio, creatrice del gioco, ha trovato l’accordo con Magazzini Salani per la licenza per la pubblicazione in Italia dei titoli targati Angry Birds, uno dei fenomeni più interessanti negli ultimi anni.
Sviluppato nel 2009, ha avuto una diffusione virale mai conosciuta prima: «I nostri fan sono la nostra arma migliore. Sono donne, uomini, bambini ma anche anziani. I download sono stati, ad oggi, più di 700 milioni ma sono dati che cambiano a una velocità incredibile:quando abbiamo parlato con Salani per la brochure erano 500 milioni…». Per mantenere il contatto con loro, fondamentali sono i social. «Io vengo da una casa editrice tradizionale – spiega Sanna Lukander – e trovarmi in un posto dove la comunicazione con l’esterno è costante, è davvero utilissimo. Sappiamo che ci sono molte mamme a cui piace giocare, soprattutto coi loro figli. Ecco perché l’anno scorso abbiamo pubblicato, Bad piggies’Egg recipes un family book con le ricette ispirate ai personaggi del gioco».
Oltre a questo titolo, ci sono degli activity books pensati per i bambini più piccoli ma l’idea non è certamente quella di fermarsi, anzi: «Quest’anno abbiamo in programma altri venti libri: illustrati, sticker, activity. Lavoriamo con autori per bambini per creare della vera letteratura. Abbiamo fatto anche un libro con National Geographic da affiancare alla nuova app, Angry Birds Space, ambientata nello spazio». L’app, a poco meno di una settimana dalla release, è già al primo posto nelle varie classifiche. Il merito del successo va all’accurata campagna di marketing nelle settimane precedenti: anticipazioni, tweet, immagini fatte circolare in maniera virale sul Web fino all’annuncio del nuovo tema del gioco organizzato nientemeno che con la NASA. Il filmato è stato girato all’interno dell’International Space Station dove un astronauta, dopo una piccola lezione di fisica, ha mostrato l’esperienza di gioco in assenza di gravità.
«È una grandissima fortuna poter lavorare con questo tipo di partner [e con questo prodotto aggiungiamo noi]. Quello che cerchiamo in ogni collaborazione e partnership è trovare qualcuno che abbia voglia di lavorare con il brand nei diversi territori e ambiti per creare progetti divertenti e innovativi». Ad esempio il gioco su Facebook, nato da alcune, semplici considerazioni: «Alcune persone hanno bisogno di competizione, il fatto di giocare su Facebook e vedere i risultati degli amici è perfetto. È un modo diverso di giocare che ha portato un ulteriore punto di vista alla societa, sempre più orientata ai media e all’enterteinment, non solo al gaming».
Sanna racconta che lavorare con una compagnia nata digitale è un valore aggiunto, non un problema: «Riguarda la comunicazione, diffondere la storia attraverso i diversi canali, lo storytelling».