Se anche una multinazionale geniale e lungimirante come Ikea decide di ridurre gli scaffali delle sue librerie per renderle più adatte ad ospitare soprammobili anziché libri, allora vuol dire che il business degli e-book è proprio qui per restare.
Lo annuncia Ikea e subito lo riprende niente meno che l’Economist: Billy la libreria modulare che si trova nelle case di un italiano su tre (e, se quei tre hanno acquistato il loro soggiorno in uno dei mega store della catena svedese, probabilmente di uno su due) cambierà forma e proporzioni per adattarsi ai nostri soprammobili invece che ai nostri libri.
Alla base della decisione del mobilificio alcune semplici considerazioni: secondo le statistiche di area anglosassone e i dati diramati da Amazon, le vendite degli e-book avrebbero superato nei primi cinque mesi del 2011 quelle dei libri tradizionali con relativa modificazione della destinazione degli spazi nelle case europee.
Svuotate dai libri e rese più profonde, le Billy potranno ospitare sui loro scaffali oggetti ornamentali, soprammobili e, al massimo, quelle edizioni illustrate di lusso che finora venivano messe in mostra sui tavolini dei salotti ma risultavano troppo grandi per entrare nelle snelle e essenziali librerie componibili in vendita da Ikea per poche decine di euro.
«Adesso invece ci entrerà di tutto, tranne i 'normali' libri di carta che legge la gente», ha commentato l'Economist constatando come, sia pure in ritardo, l'industria del libro si stia allineando con la metamorfosi digitale subita dalla musica e dai giornali.