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Innovazione

«Literary map», quando libri (e cultura) passano da un tap

di E. Vergine notizia del 6 giugno 2012

A marzo abbiamo parlato della Francia a proposito di GéoCultureil progetto digitale francese per la valorizzazione delle opere letterarie e del territorio che descrivono promosso dalla Federazione interregionale del libro e della lettura (Fill), con il sostegno del Centre national du livre (Cnl) e il Centre regional du livre Limousin (Crll).
Oggi un nuovo esperimento di cartografia letteraria digitale è stato lanciato, stavolta in Inghilterra, dal quotidiano «The Guardian» e dal National Book Tokens. Si tratta di una «literary map» del Regno Unito e dell’Irlanda su cui sono segnalate le migliori librerie, i punti di riferimento letterari e tutti gli eventi editoriali e librari rilevanti del Paese. La mappa è tutt’ora in fase di aggiornamento: i librai, gli organizzatori di eventi, gli editori e gli autori potranno contribuire alla sua realizzazione giorno per giorno, aggiungendo nuovi contenuti e informazioni.
L’applicazione, perché di questo si tratta, è arricchita anche da un servizio di localizzazione e da numerosi video e podcast grazie ai quali sarà possibile avere un «assaggio» delle location o ascoltare/vedere autori e giornalisti che danno il loro feedback su un determinato luogo, evento o che consigliano un libro piuttosto che un’escursione in una «literary location».
Il principio alla base dell’iniziativa francese e di quella inglese è lo stesso: valorizzare il patrimonio culturale e letterario del proprio paese – con un occhio di riguardo, soprattutto per quanto riguarda l’app anglosassone, per le attività commerciali ad esso connesse – sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Idee brillanti entrambe.
Ora, immaginiamo un progetto del simile applicato all'Italia che, sia per quanto riguarda il suo background letterario e culturale sia per bellezza e «letterarietà» dei luoghi, nulla avrebbe da invidiare a Francia e Regno Unito. Pensiamo a cosa comporterebbe, anche e soprattutto a livello economico, poter riuscire a sfruttare, a dare visibilità, a un patrimonio sconfinato come il nostro.
Vista la situazione attuale di crisi generale, che in particolare – come sempre – vede penalizzate le politiche economiche di sostegno alle attività culturali spesso considerate incapaci di produrre introiti e benessere, forse l’esempio di iniziative come quelle di cui abbiamo parlato potrebbe essere rivelatore. In Francia e Inghilterra ci sono diversi soggetti attivi nella promozione e nella valorizzazione della cultura, della letteratura attraverso esperimenti, progetti e investimenti che, se effettivamente si riveleranno efficaci, sarebbe il caso di importare. Le basi ci sono, anche qui.

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