Meno di un mese fa ci domandavamo se i chatbot potessero essere un nuovo canale di comunicazione e promozione per le case editrici: ebbene, per HarperCollins US questa non è più una domanda, ma una realtà.
Con l’obiettivo di potenziare la propria presenza su Facebook – su cui hanno già puntato molto – e approfondire il dialogo con gli utenti, la casa editrice ha aggiunto due reccomendation engine alla propria pagina Facebook principale e a quella dedicata a Epic Reads, il sito dedicato ai libri e ai lettori YA. Carrie Bloxon, vice presidente del settore marketing, ha spiegato che HarperCollins si affida al «potere dell’intelligenza artificiale» per dare suggerimenti ai «lettori in cerca della loro prossima fantastica lettura».
In entrambi i casi per avviare una conversazione con BookGenie – questo il nome del bot – basterà cliccare su «Invia un messaggio», sotto l’immagine di copertina della pagina Facebook: si avvierà così un dialogo da cui il bot saprà estrapolare il titolo adatto all’utente, principalmente attraverso la condivisione degli ultimi libri letti o l’interesse verso le liste di libri consigliati dagli autori più popolari della casa editrice. L’interfaccia è quella della messaggistica di Facebook, come già per altri bot attivati sul social network, e molte delle interazioni sono ancora basate, più che su un vero e proprio dialogo, sulla scelta tra due o più opzioni: ma, soprattutto per quanto riguarda il bot legato a Epic Reads, è chiaro il tentativo di simulare un dialogo il più naturale e interattivo possibile.
Il bot di Epic Reads, infatti, risponde con testi colloquiali e completi di emoji e gif, dispensa consigli anche partendo dall’umore o dal tipo di lettura che si desidera fare, rimanda alle pagine del sito omonimo (lanciato da HarperCollins nel 2012 per creare una community di lettori attivi) e consente di condividere il suggerimento ricevuto con i propri amici attraverso l’inoltro del messaggio su Messenger.
Non sorprende che si siano concentrati gli sforzi maggiori sull’avvio di questo bot rispetto a quello della pagina tradizionale: d’altronde, la community è nata proprio con l’idea di consigliare ai lettori YA nuovi titoli da leggere, a partire dalla condivisione delle loro opinioni. E Margot Wood, senior community manager del sito, conferma che la domanda più popolare che lei e il suo team ricevono è «Mi consigli il prossimo libro da leggere?». Ora, con il bot, «possiamo ampliare le conversazioni con la nostra community e coinvolgerla, condividere contenuti, e aumentare la connessione degli utenti con il nostro brand».
Man mano che gli utenti condivideranno informazioni, opinioni e reazioni ai consigli il bot si farà indubbiamente più raffinato: e, già in questa sua prima versione, è uno strumento di marketing diretto non indifferente. Non resta che vedere quali saranno le case editrici che seguiranno le orme di HarperCollins: indubbiamente più ce ne saranno, più si potrà cominciare a capire (e ad esplorare) i modi in cui il machine learning può essere utilizzato con profitto anche nell’editoria.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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