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Innovazione

B&N chiude un annus horribilis: calano le librerie fisiche e il Nook perde il 12,6%

di L. Biava notizia del 7 gennaio 2013

Calano i profitti delle librerie fisiche e anche i proventi degli e-book reader. Questa l'amara sorpresa che il Natale ha riservato a Barnes & Noble, il retailer che contende ad Amazon, Kobo ed Apple lo scettro nel mercato editoriale statunitense.
Secondo i bilanci recentemente pubblicati, infatti, l'avanzata degli e-book continua ad erodere i profitti delle oltre 600 librerie della catena sparse per gli Stati Uniti, mentre sul fronte digitale il device di proprietà, il Nook, non ha raggiunto durante le feste i risultati di vendita sperati con un calo del 12% rispetto all'anno precedente.
La causa principale cui si può imputare l'andamento negativo del retailer (che ricordiamo viene da un anno altrettanto difficile) è forse da ricercarsi in un modello di business troppo «old style». Di fatto B&N rimane una catena di librerie fisiche, anche se fattura 75 miliardi di dollari, per di più localizzate in un unico paese e come tale percepita dagli utenti stranieri.
B&N è preoccupato anche perché il calo è trasversale a più aree di business con cali pari al -10,9% nelle vendite effettuate sia attraverso il sito di B&N che nei negozi fisici. Calano paurosamente anche le vendite del Nook e, dopo un inizio promettente in corrispondenza dei saldi autunnali, il minor numero di unità acquistate combinato alla diminuzione nei prezzi creano un buco del -12,6%, solo parzialmente compensato da un aumento del 13,1% nelle vendite di contenuti digitali. 
Un andamento negativo che evidenzia le difficoltà che il retailer sta incontrando nella costruzione del proprio business digitale nonché nella competizione in un mercato in larga parte dominato da Amazon, Apple e Google. A ciò si aggiunge il momento di diffusa difficoltà che stanno incontrando i reader dedicati le cui vendite, dopo l'iniziale boom del mercato sostenuto dai forti lettori, stanno lentamente scemando in favore dei tablet più versatili e sempre più economici, come dimostra il successo del Kindle Fire.

Se c'è una cosa che i trascorsi di B&N insegnano, però, è la tenacia con cui il retailer ha sempre affrontato il mercato e non stupisce la dichiarazione, contestuale rispetto alla pubblicazione del bilancio dell'ultimo quadrimestre, dell'accordo con Pearson, il gruppo proprietario del Financial Times e di Penguin, che avrebbe appena speso 89,5 milioni di dollari per acquistare il 5% delle azioni di Nook Media, compagnia spin off del bookseller di cui Microsoft dall’aprile scorso è azionista di minoranza.
La mossa rafforza la posizione di Pearson sul mercato scolastico, soprattutto quello del Nord America mentre è puro ossigeno per le finanze del retailer. Una possibile soluzione potrebbe venire dall’espansione all’estero ma, anche qui, il tempismo potrebbe giocare contro B&N. Kobo, che non vende libri ma solo e-reader, sta concludendo numerosi accordi con gli editori e, si sa, chi prima arriva meglio alloggia: in Italia, come è noto, si è già accordato con Mondadori, e si prepara a concludere importanti contratti anche in India, Cina e Russia.
Amazon dal canto suo è già sbarcata in 4 continenti su 5 con la sua famiglia di tablet ed e-reader e, soprattutto, con gli store nazionali. B&N deve decidere come orientare il proprio business e, cosa ancora più importante, deve deciderlo in fretta.

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