Giovedì 8 marzo Tempo di libri aprirà i battenti con una grande festa dedicata a tutte le donne. Rispettando le tradizioni del calendario e in sintonia con un’esigenza di chiarezza e confronto riflessa, negli ultimi mesi, anche dal dibattito pubblico – che ha riportato al centro dell’attenzione le figure, le storie e le battaglie combattute dalle donne nel mondo – le prime protagoniste della fiera saranno scrittrici, artiste, giornaliste, scienziate, sportive. Tutti gli argomenti sono ammessi, ogni ipocrisia bandita. L'obiettivo? Ridisegnare l'inpidendenza femminile, espanderne i confini senza remore, accrescere la consapevolezza, accendere il confronto.
Anche i programmi professionale e digitale della fiera interpreteranno il tema, distribuendo lungo la giornata una serie di incontri che fotografano la donna nella sua dimensione professionale e sociale, alimentando un dibattito mirato sulla condizione femminile.
Il primo guarda alla donna lettrice e alla donna nell’editoria, con un incontro che pone più di un’implicita domanda: Leggere è donna, scrivere è maschile (dalle 15.00 alle 15.50 in Sala Amber). Le donne, le ragazze e le bambine leggono più degli uomini, è un dato di fatto. Non è così nella filiera produttiva editoriale, dove sono gli uomini a pubblicare di più e a ricoprire cariche di responsabilità. Eppure il fatturato delle case editrici si basa più sul consumo femminile di prodotti editoriali che su quello maschile. Dati alla mano (l’incontro è in collaborazione con Pepe Research) si cercherà di motivare quest’evidenza, cogliendo al contempo le tracce future di evoluzione e capendo come fare affinché puntino verso un sano riequilibrio del paradigma.
«Le parole sono importanti» diceva Michele (Nanni Moretti) in Palombella Rossa. E come dargli torto. Soprattutto quando – come spesso accade – sono portartici di una visione, fanno «politica» e plasmano il pensiero a partire dal linguaggio.Negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa deputate, senatrici, ministre e assessore. L'uso dei nuovi femminili professionali, però, desta molti interrogativi. Da dove vengono? Come e perché si formano? È giusto o meno usarli? Dalle 16.00 alle 16.50 presso il Digital Cafe, Donne al lavoro, un incontro a cura di Zanichelli per approfondire i risvolti lessicali della parità di genere.
A seguire (dalle 17.00 alle 17.50, sempre al Digital Cafe) Donna e tecnologia: un binomio vincente. Il contributo che le donne portano all’innovazione tecnologica è sempre più importante e consistente, in tutti i campi. Dall’industria culturale a quella dei contenuti, il peso delle donne risulta in crescita. Nuove figure professionali emergono, cui vengono richieste competenze tecniche e digitali specifiche, conoscenze e abilità sempre nuove. Un incontro per cogliere le tendenze di un panorama in evoluzione.
Giovedì 8 si chiude con un altro binomio vincente, benché ancora troppo poco praticato: quello delle Donne nella scienza (dalle 18.00 alle 18.50 presso lo Spazio incontri). Un evento a cura del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci per aprire un dibattito sulla scarsità di figure femminili ai vertici dei nostri laboratori di ricerca, delle nostre università e delle nostre aziende, a partire dalle storie di tre donne che hanno raggiunto posizioni apicali nei loro diversi ambiti di competenza.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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