Parte oggi la 51esima edizione della London Book Fair, uno dei principali appuntamenti per lo scambio di diritti del settore editoriale, la prima in presenza in tre anni di pandemia.
La fiera era infatti stata cancellata nel 2020, ad appena una settimana dall’inizio previsto, e poi riproposta nel 2021 come evento virtuale. Per il 2022 le aspettative sono alte, anche se l'appuntamento, rispetto al 2019, assumerà dimensioni differenti.
Sono 860 gli espositori che dal 5 al 7 aprile popoleranno il centro espositivo Olympia London, un numero in calo rispetto agli oltre mille registrati nel 2019. Di questi 860, 477 provengono da 56 Paesi al di fuori del Regno Unito: ad oggi 156 espositori arrivano dagli Stati Uniti e ampi spazi saranno riservati agli stand di Cina, Francia, Germania, Spagna (e Catalogna), Turchia, Emirati Arabi Uniti e Italia.
Sono trentuno gli editori e agenti letterari italiani presenti alla London Book Fair. Inoltre, anche per questa edizione, ICE-Agenzia organizza in collaborazione con AIE la partecipazione collettiva italiana che prevede la realizzazione di uno stand (Stand 6F30) di 125 mq nella Hall 6 dell’Olympia Exhibition Centre, in cui esporranno 17 aziende: 24 ORE Cultura, Bibliolibrò, Corraini Edizioni, E/O Edizioni, Edizioni EL, EDRA, Erickson, Gingko Edizioni, Graphofeel Edizioni, Gremese-L’Airone, Gruppo Albatros - Europe Books, Lexis compagnia editoriale in Torino, Hoepli, Mondadori, Reggio Children, Silvia Vassena @Milano/Acoma Books, Voland.
Gli organizzatori della London Book Fair si aspettano dai 15 mila ai 20 mila partecipanti, in diminuzione rispetto ai consueti 25 mila. Un calo che potrebbe essere collegato alla più esigua partecipazione da parte degli operatori statunitensi: «Ma abbiamo la conferma della partecipazione delle più grandi case editrici, Penguin Random House, HarperCollins, Hachette e Macmillan» spiega Andy Ventris, direttore della London Book Fair, «sebbene si affidino principalmente al personale degli uffici del Regno Unito, se non per quanto riguarda gli agenti dei diritti esteri».