È il social network più in voga del momento: Pinterest, una bacheca personale dove affiggere tutte le proprie passioni, sotto forma di immagine (Pin interest: appuntare i propri interessi). Questa semplice idea è davvero riuscita a conquistare gli utenti del Web: nell’ultima parte del 2011 sono cresciuti del 4.000%, undici milioni solo nella settimana di Natale. Si tratta del sito che più velocemente ha superato i 10 milioni di visitatori nella storia di Internet.
I motivi del successo? L’integrazione nativa con Facebook, la facilità d’uso e un’interfaccia accattivante. A renderlo ancora più interessante il fatto che Pinterest sia diventato in poco tempo tra i primi cinque siti da cui arriva traffico ai principali negozi e-commerce americani. Secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm: «Pinterest risponde a una lacuna storica dello shopping su Internet, che è sempre troppo freddo, iper razionale: è comodo, ci fa risparmiare, ma non suscita emozioni». Molte aziende, tra cui case editrici, si sono mescolate agli altri utenti, un po’ come avviene su Facebook. In America l’editoria sta già sperimentando: il Wall Street Journal, per la Fashion Week di New York, ha inviati nove giornalisti armati di Iphone che postavano in diretta le foto dell’evento su Instagram (sito-blog che raccoglie le immagine scattate con lo smartphone): il WSJ sceglieva le migliori e le pinnava (questo il termine tecnico) poi su Pinterest.
Gli editori italiani non sono rimasti a guardare: Einaudi, per esempio, pubblica le proprie novità settimana per settimana. Marketing, ma non solo: in futuribili scenari si potrebbero ipotizzare foto che rimandano al proprio sito di e-commerce e pubblicità contestuali. Il tutto con click, anzi, pin.