«Se hai letto i suoi libri, la vittoria del Nobel di Annie Ernaux è qualcosa che ti riguarda personalmente». Lorenzo Flabbi ha fondato nel 2012 L'orma editore insieme a Marco Federici Solari. I due oggi dirigono la casa editrice, con sede a Roma, che pubblica in Italia i libri della scrittrice francese che ha vinto l'edizione 2022 del Premio Nobel per la Letteratura. Di Annie Ernaux, Flabbi è stato anche traduttore, e per il suo lavoro ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui il Premio Stendhal e il premio «La Lettura - Corriere della Sera» nel 2018. «Ho vari ricordi legati a lei, uno dei più vividi è la sua partecipazione a Più libri più liberi nel 2015», ricorda Flabbi. «L'orma pubblicava le opere di Ernaux da un anno, fu un bagno di folla». Come a ogni edizione da quando è nata la fiera, organizzata dall'Associazione Italiana Editori, L'orma sarà tra le case editrici presenti, fresca di un premio che dà ulteriore prestigio al lavoro svolto da Flabbi e Federici Solari in questi anni.
Cosa significa per L'orma la vittoria di Annie Ernaux del Premio Nobel per la Letteratura?
Per noi è un evento che cambia le regole del gioco. Quando l'ho saputo, sono stato felice sia come lettore, sia come suo traduttore e suo editore, sia come femminista. Si tratta di un riconoscimento che fa bene alla letteratura, ma anche ad alcune battaglie che Ernaux porta avanti da sempre: è difficile trovare un Nobel che abbia suscitato così tanto amore e così tanta speranza. Quando abbiamo iniziato a pubblicare i suoi libri in Italia, nel 2014, L'orma era nata da soli due anni: abbiamo avuto fin da subito la percezione del calibro mondiale di questa scrittrice, una delle grandi autrici più importanti del nostro tempo e molto vicina al nostro modo di lavorare. La sua letteratura è in grado di collocare il gesto individuale all'interno del contesto sociale. La letteratura di Ernaux è all'esatto opposto del narcisismo, basti pensare a un'autobiografia come Gli Anni, dove non cita mai la parola «io».
Cos'era L'orma nel 2014, quando ha iniziato a pubblicare in Italia i suoi libri, e com'è cambiata da allora?
In quel momento abbiamo capito che con il nostro progetto potevamo incidere fortemente dal punto di vista culturale. Un'altra svolta cruciale è arrivata due anni più tardi, nel 2016, con il Premio Strega Europeo, che ha portato un importante aumento di vendite e ha rafforzato la convinzione che il progetto sarebbe potuto durare negli anni. Sono stati momenti importanti per la nostra crescita, ma in tutto questo tempo L'orma è sempre rimasta la stessa. Non sono cambiati né il progetto né la spinta propulsiva. Siamo sempre stati ambiziosi, come dimostra il nostro nome, L'orma, in cui c'è tutta la nostra voglia di lasciare il segno. Abbiamo fatto 200 titoli, nel 2020 abbiamo aperto in Francia, altra data cruciale per il nostro percorso. L'obiettivo può essere riassunto in un motto, utilizzato dal capitano Nemo, mobilis in mobile: avere uno sguardo mobile sulla società che cambia, e non resta mai uguale a se stessa. E per raggiungere quest'obiettivo il prestigio portato da Ernaux è importante, ma oltre a lei ci sono tanti altri autori che non possono essere trascurati.
Quali sono i nomi o le iniziative che meglio racchiudono lo spirito de L'orma?
Voglio citare Brecht, grazie all'intuizione di Marco [Federici Solari] che ha scoperto che non era mai stata pubblicata in Italia la sua opera più lunga, Il romanzo dei Tui. Come i libri di Ernaux, fa parte della collana Kreuzville, che mette insieme alcuni dei titoli più interessanti da Francia e Germania, anche di autori giovani. Si tratta di una delle prime collane che abbiamo aperto, insieme alla Hoffmanniana, dedicata a E.T.A. Hoffmann e composta da dieci volumi (attualmente siamo al sesto), e a quella dei Pacchetti, iniziativa che unisce il libro alla cartolina. Con quest'ultima collana siamo arrivati a 45 titoli: da Gramsci a Baudelaire, da Rosa Luxemburg a Kafka, e adesso uscirà Montessori. Infine, nel 2019 abbiamo inaugurato una collana dedicata ad autori italiani: si chiama I Trabucchi, e finora il punto più alto è stato toccato quest'anno con Valerio Magliani, che è entrato nella dozzina del Premio Strega. Questa collana è uscita con un libro all'anno, ma dal 2023 aumenteremo la produzione.
Citava la partecipazione di Ernaux a Più libri più liberi del 2015. Qual è il vostro rapporto con la fiera?
Più libri più liberi è un'ottima iniziativa per il panorama editoriale italiano. Abbiamo sempre partecipato, e non farlo non è mai stata un'opzione. Per L'orma, si tratta di un appuntamento cruciale, sentiamo che ci rappresenta, e che rappresenta il nostro modo di fare editoria. Quando io e Marco [Federici Solari] abbiamo deciso di fondare L'orma, abbiamo scelto Roma come sede nonostante nessuno dei due fosse nato o cresciuto qui. Questa è la capitale dell'editoria indipendente, e il fatto che una fiera come Più libri più liberi nasca qui non è un caso. Se si parla di editoria indipendente, a Roma c'è un fermento che non si trova in nessun'altra parte d'Italia.