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Editori

Letteratura lgbt, in Usa è boom... e in Italia?

di E. Refraschini notizia del 27 maggio 2014

Il tema della letteratura lgbt è decisamente attuale. Ne parlano i giornali internazionali, magazine di settore dedicano sempre più ampie indagini sul tema (qui il numero gratuito di «Publisher Weekly» in occasione del Bea di NY che dedica 5 pagine al tema) e anche l'opinione pubblica e la società civile si stanno dimostrando più aperte che in passato a esplorare le tante declinazioni che questo tema può avere a livello editoriale. 

Una panoramica su quanto sta accadendo in questo segmento non può prescindere da una rapida retrospettiva sulla situazione d'Oltre oceano. Gli Stati Uniti, che vantano un sistema legislativo e un'opinione pubblica tutto sommato più avanzati rispetto all'Italia sull’argomento, hanno da tempo immesso sul mercato prodotti editoriali di grande valore sui temi della diversità nelle famiglie e nelle scuole.
Sia la letteratura per bambini che quella per ragazzi, in effetti, mostrano una ricchezza invidiabile, come dimostra l’antologia Rainbow family collections di Jamie Campbell Naidoo, che racconta e cataloga decenni di letteratura lgbt per bambini. Si parla, per esempio, di When Megan went away di Jane Severance (1979), primo libro illustrato a parlare di una relazione romantica tra due donne, che precede persino il più celebre Heather Has Two Mommies di Lesléa Newman (1989). Non è questo lo spazio adatto per fornire una panoramica esaustiva: possiamo però raccomandare la lettura del lavoro di Welcoming Schools, progetto della Human Rights Campaign Foundation che ha compilato diverse bibliografie di titoli adatti a bambini e ragazzi per parlare di questioni lgbt e di genere nelle scuole. Anche Goodreads offre alcuni spunti di lettura interessanti nelle sue liste dedicate a queste tematiche. 

Anche in Italia la società civile si sta muovendo su queste questioni. Mentre gli anni Ottanta e Novanta hanno visto nascere diversi editori focalizzati sulle tematiche omosessuali (si pensi, per esempio, alla Il Dito e la Luna, alla Zoe o alla Playground, editore di Edmund White), oggi la situazione è parecchio cambiata. Storie principali o di sfondo a carattere omosessuale sono presenti ormai da anni anche nella produzione dei grandi editori, cosa che ha reso la vita più difficile a quelle piccole imprese che vi si dedicavano in modo esclusivo (uno studio molto interessante è scritto da Francesco Gnerre: L'eroe negato. Omosessualità e letteratura nel Novecento italiano, Baldini&Castoldi, Milano 2000). Solo per citare le uscite più recenti: Il blu è un colore caldo, graphic novel di Julia Maroh dal quale è stato tratto il film vincitore a Cannes (Rizzoli Lizard, 2013), Splendore di Margaret Mazzantini (Mondadori, 2013) o il tanto chiacchierato Sei come sei di Melania Mazzucco (Einaudi, 2013).

Negli ultimi anni è cresciuto anche il numero delle indagini, degli studi e delle testimonianze sull’omogenitorialità: da Genitori come gli altri. Omosessualità e genitorialità della ricercatrice Anne Cadoret (Feltrinelli 2008) o Buoni genitori. Storie di mamme e papà gay della bioeticista Chiara Lalli (Il Saggiatore, 2009), ai più recenti Figli di uno stesso sesso di Silvia Manzani (Fernandel 2011) e Hello daddy!, antologia curata dal giornalista di Internazionale Claudio Rossi Marcelli (Strade Blu Mondadori, 2011).

All’editoria piccola e di progetto, però, va il compito forse più difficile: come insegnare ai più giovani a comprendere e abbracciare la diversità? Si calcola, infatti, che siano oltre 100.000 in Italia i bambini con almeno un genitore omosessuale. Il tema era stato toccato nel 2010 proprio dall’editore Il Dito e la Luna, che aveva pubblicato Il libro di Tommi, una panoramica sulle problematiche relative al confronto (soprattutto nelle scuole) con bambini nati e/o cresciuti in famiglie con uno o più genitori omosessuali.
Ma forse la prima iniziativa in questo settore è quella della casa editrice Lo Stampatello, che ha come obiettivo quello di «raccontare, con leggerezza e pertinenza, che la famiglia è innanzitutto un luogo di benessere e crescita, qualsiasi sia la composizione».

Passando invece a trattare in modo più specifico delle questioni di genere dell’editoria italiana, un’altra casa editrice sempre attenta è la Giralangolo – EDT (che aveva anche pubblicato nella lunga serie di Milly & Molly di Pittar e Morrell il titolo Milly, Molly e tanti papà) che ha da poco inaugurato la nuova collana Sottosopra. Curata dalla studiosa Irene Biemmi, ricercatrice di Scienza dell’educazione all’università di Firenze che da anni si occupa della rappresentazione dei generi nella letteratura per l’infanzia, ha come obiettivo proprio quello di ribaltare le convenzioni di genere. Avremo, così, una nonna che guida il trattore e un nonno che sa cucinare le crostate (Il trattore della nonna), un bambino che vuole assolutamente giocare con le bambole ed è ascoltato e compreso dalla nonna (Una bambola per Alberto), o una principessa che si batte per salvare il suo principe azzurro (La principessa e il drago). Ben venga, dunque, questa nuova iniziativa, per educare i bambini e le bambine a essere quello che vogliono essere, senza paura di uscire dalla «gabbia comportamentale» del loro genere.

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