La
Sharjah Book Fair accende i riflettori del mondo del libro sul mercato arabo dell'editoria. L'evento, in programma dal 2 al 13 novembre negli Emirati Arabi Uniti, vede l'Italia ospite d'onore e rappresenta una vetrina importante tanto per gli editori del nostro Paese quanto per il mercato arabo stesso, che secondo gli addetti ai lavori vanta un
potenziale ancora inespresso. Secondo due editori citati dalla testata emiratina
The National, i limiti che ne hanno frenato lo sviluppo finora affondano le radici in un problema di domanda e offerta, ma anche in alcune criticità sistemiche e culturali che evidenziano la necessità di cambiamenti radicali.
Intervenendo nel corso di un panel alla Fiera del Libro di Francoforte,
Sherif Bakr, direttore generale della casa editrice egiziana
Al Arabi Publishing and Distributing, la distribuzione fisica rimane un ostacolo fondamentale: «In Egitto ci sono 100 milioni di persone, quindi è un Paese non così grande e non così piccolo. Ma è molto difficile spedire un libro dal Cairo ad Assuan o ad Alessandria», ha detto durante la sessione organizzata dal Centro di lingua araba di Abu Dhabi, che fa parte del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi. «Questo è solo il problema dell'Egitto. In altri Paesi della regione ci sono problemi di censura e a volte il costo del trasporto è superiore al prezzo del libro».
Nonostante questi problemi, Bakr ha sottolineato la crescita dei servizi di stampa su richiesta nel Golfo, come Lightning Source Sharjah nella città di Sharjah, come esempio di alcune delle soluzioni necessarie. «La stampa su richiesta sta diventando un tema caldo nel Golfo e potrebbe risolvere alcuni dei
problemi legati alla distribuzione», ha affermato. «Dobbiamo continuare a trovare soluzioni diverse, non possiamo continuare sulla stessa strada, perché otterremmo solo gli stessi risultati».
Secondo
Shereen Kreidieh, fondatrice della casa editrice per bambini
Dar Asala, molti dei suoi colleghi devono assumersi la responsabilità del fatto che i libri, in particolare la letteratura araba per bambini, non vanno a ruba. Kreidieh ha citato uno studio condotto in collaborazione con la Zayed University di Abu Dhabi sui libri arabi per bambini vincitori di premi, da cui è emerso che erano apprezzati più dagli adulti che dal pubblico di riferimento. «Il problema non è forse che i bambini non si divertono a leggere perché il materiale che diamo loro non è di loro gradimento?», ha detto.
Bakr, che in passato ha ricoperto il ruolo di segretario generale dell'Associazione editoriale egiziana, ha ricordato uno studio commissionato dall'organizzazione che rilevava uno scarso interesse per la lettura tra i giovani egiziani. «Il motivo è che quando pensano ai libri, pensano ai
libri di scuola. Quindi per loro la lettura è un'orrore», ha detto. «Mi ricordo di aver chiesto a un giovane se, nel caso in cui fosse stato bloccato in una stanza con solo un libro sul pavimento, lo avrebbe letto? Mi rispose di no».
Secondo Kreidieh, parte della colpa è da attribuire a un
sistema educativo rigido: «In altre parti del mondo, come ad esempio in Finlandia, i bambini hanno molto tempo per giocare, hanno bellissime biblioteche in classe e un facile accesso ai libri», ha detto. «Alcuni di questi metodi cerco di insegnarli nelle scuole, ma gli insegnanti dicono di avere troppo lavoro da svolgere. E i bambini, con i loro compiti e i riassunti dei libri,
associano la lettura a una punizione. Non è una cosa che gli piace».
Nonostante le sfide che il settore deve affrontare, Bakr è ottimista sul fatto che la regione finirà per trasformarsi in
uno dei maggiori mercati editoriali del mondo. «Credo davvero che saremo la prossima grande realtà dopo la
Cina», ha dichiarato. «Se si guarda alla Fiera internazionale del libro del Cairo, per esempio, si scopre che due milioni di persone la visitano ogni anno e si tratta di una sola città. Quindi, se si considera l'intera regione, anche se i consumatori sono una piccola percentuale della popolazione, si tratta comunque di un numero relativamente elevato in Europa. Ma questo richiede tempo».