L'Associazione italiana editori ha aggiornato l'indagine 2009 dedicata al ruolo delle donne nel mondo dell'editoria italiana con un'attenzione speciale al peso delle donne nelle posizioni dirigenziali. L'indagine verrà resa nota nei prossimi giorni intanto nelle scorse settimane ha preso il via una ricerca promossa da Valore D, associazione di grandi imprese che sostiene la leadership femminile in azienda, in collaborazione con la Fondazione Flores e con l’Università di Torino. L’argomento della ricerca riguarda la presenza femminile nei vari settori e livelli dell’editoria italiana mentre domani saranno resi noti i risultati dell'indagine 2012, a cura dell'Ufficio studi AIE, sulla presenza femminile nel mondo del libro.
La prima fase della ricerca di Valore D si occuperà di descrivere la struttura di genere del settore editoriale attraverso l’analisi statistica del personale ai diversi livelli (Ceo, quadri, dirigenti, dipendenti). I risultati di questa prima fase dovrebbero confermare le previsioni, che vedono una distribuzione disomogenea dei generi ai diversi livelli, una sovrarappresentazione femminile nei bassi livelli gerarchici e una sottorappresentazione ai livelli superiori al dirigenziale.
La seconda fase analizzerà le differenze di reddito, dove il differenziale salariale generale in Italia è del 30%. Non che debba essere consolatorio, ma la più importante industria editoriale a livello mondiale, quella americana, è caratterizzata da dati più estremi in entrambe le aree: l’85% dei nuovi assunti è donna – probabilmente gli uomini si tengono alla larga dai bassi salari iniziali – e il differenziale nello stipendio è calcolato sul 39%: 64.600 dollari l’anno per le donne, 105.130 per gli uomini.
L'indagine cercherà poi di scoprire il funzionamento del famigerato «soffitto di cristallo» che rende difficile per le donne il raggiungimento di alti livelli manageriali, tramite l’analisi delle carriere di alcune manager in ambito editoriale. La quarta fase prevede la comparazione dei risultati con un Paese europeo che possiede una struttura editoriale abbastanza simile alla nostra, la Francia. L'ultima fase – i cui risultati saranno particolarmente interessanti – si concentrerà sull’analisi delle differenze nelle scelte editoriali (per esempio, nella composizione del catalogo) quando hanno a capo donne o uomini, oltre a quelle legale alle abitudini d’acquisto di entrambi i sessi. I dati dovrebbero essere disponibili a partire da giugno 2012.