La vendetta veste Prada: il diavolo ritorna: questo, pressappoco, il titolo del sequel al celeberrimo
Diavolo veste Prada a cui Lauren Weisberger sta lavorando e che
verrà pubblicato negli Stati Uniti da Simon&Schuster nell’aprile del 2013.
Il primo libro, pubblicato nel 2003 da Doubleday, aveva ricevuto un’accoglienza molto positiva: in tanti infatti dissero che aveva alzato lo standard della
chick lit. Tre anni più tardi uscì nelle sale l’adattamento cinematografico con la strepitosa Maryl Streep nei panni della gelida direttrice della rivista di moda «Runway» (liberamente ispirata a Anna Wintour, direttrice di Vogue, per la quale l’autrice aveva lavorato) e Anne Hathaway in quelli della giovane giornalista Andy (Andrea) dai grandi ideali che viene quotidianamente terrorizzata dal diavolo che veste Prada (e tacchi rigorosamente
Manolos).
Dal 2003
l’autrice ha scritto altri tre libri slegati dai personaggi che l’hanno resa famosa, benché nell’edizione italiana titoli e copertine volessero suggerire una certa serialità:
Al diavolo piace dolce (2007),
Un anello da Tiffany (2010) e
Il diavolo va a Hollywood (2011), sono tutti editi da Piemme.
Nel
Revenge Wears Prada, ritroviamo
Andy otto anni dopo la voluta separazione dal capo-tiranno di Runway, Miranda Priestley. Ora è editor di «The Plunge», la più cool delle riviste per spose, insieme a
Emily, ex arcinemica e anche lei ex assistente di Miranda, adesso amica per la pelle di Andy (occhi incollati allo schermo quando si vedrà questa nuova dinamica tra la brava Emily Blunt e la Hathaway nell’adattamento che probabilmente verrà tratto dal libro). Mentre la protagonista organizza il proprio matrimonio all’esperto di social media Max, ha ancora incubi riguardo al rumore degli
stilettos sul pavimento della sede di Runway e sul suono agghiacciante di quel «An-dre-a» pronunciato da Miranda. E si sa,
il mondo dell’editoria periodica è piccolo: le strade di Andy e del «diavolo», quindi, sono destinate ad incrociarsi di nuovo.