Il legame tra serie televisive e mondo della letteratura è molto forte: sono innumerevoli le fiction, anche famose, tratte da libri.
Mad Men, forse il serial più premiato (dagli ascolti e dalla critica) di questi ultimi anni, è tornato da poco in onda sul piccolo schermo. Se è vero che la trama della serie non è ispirata direttamente a nessun romanzo, forse la sua natura profondamente letteraria non sarà sfuggita agli spettatori più attenti. Non è solo una questione di atmosfere, di ritmo narrativo (così poco cinematografico con le sue pause e i suoi tempi dilatati), di dialoghi (spesso teatrali ed elevati), di settings (il più delle volte interni) ma anche e soprattutto per i riferimenti, più o meno espliciti, ad alcuni dei temi più ricorrenti della letteratura americana. Il tutto per non parlare del tributo di Mad Men alle biografie e ai libri scritti dai più famosi pubblicitari americani di sempre, gli uomini di Madison Avenue (da cui il serial trae il suo nome e a cui si ispirano molti dei suoi personaggi).
Nell’analizzare il legame che intercorre tra Mad Men e il mondo della letteratura, sono stati colti riferimenti alle opere o alla vita di diversi autori da cui, a livelli differenti, la serie ha tratto qualcosa.
Il paese in cui Don Draper, il protagonista, vive con la sua famiglia è Ossining, il luogo dove viveva John Cheever (autore di Falconer), il primo novellista americano ad aver svelato il vero volto della vita matrimoniale nei sobborghi, con le angosce e le frustrazioni che emergono sotto la cortina delle aspettative irreali implicite nel tanto agognato e mai raggiunto «american dream».
Il debito con Revolutionary Road di Richard Yates nell’aver influenzato l’interpretazione della complicata vita matrimoniale di Don Draper e la moglie Betty è, se possibile, ancora più esplicito: il libro è stato dato dal produttore agli attori per aiutarli a comprendere meglio il contesto sociale in cui si sarebbero mossi i loro personaggi.
Forse però, il vero pilastro su cui si regge il senso della parabola di Mad Men è il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Come Gatsby, anche Don Draper non è ciò che sembra. Entrambi figli di poveri contadini fuggono dalla famiglia d’origine per cercare fortuna. Entrambi cambiano la loro identità. Per entrambi la guerra rappresenta il giro di boa dopo il quale le loro vite non saranno mai più le stesse. Entrambi credono che la spia più evidente del riscatto sociale sia rappresentata dalla ricchezza. Entrambi faranno i soldi grazie alla loro abilità e al loro carisma. Entrambi sono alla perenne ricerca di una felicità che non sembra concretizzarsi mai. Entrambi inseguono una donna: per Gatsby c’è Daisy, sposata con un altro uomo, per Draper ci sono tantissime donne, perché quello che insegue è un archetipo irraggiungibile, nel quale però non smette mai di sperare.
Anche i personaggi femminili di Mad Men sono estremamente letterari e profondamente coerenti con gli anni in cui è ambientata la vicenda: Betty, Joan, Peggy rappresentano ognuna un lato diverso delle donne americane negli anni Sessanta. Betty è la moglie frustrata, che vive una vita matrimoniale insoddisfacente e per la quale le aspirazioni femministe della vicina di casa sono inquietanti, vergognose eppure in un certo modo attraenti; Peggy è la giovane e brillante creativa che sgomita per farsi avanti in un ambiente lavorativo prevalentemente maschile nel quale, per emergere, bisogna sacrificare tutto, compresa la possibilità di essere madre; Joan invece è l’affascinante e scaltra segretaria che rifiuta la posizione di amante mantenuta del proprietario dell’agenzia pubblicitaria per salvaguardare la sua autonomia nella vita e nel lavoro.
Mad Men è un affresco tutt’altro che superficiale di un momento cruciale nella storia moderna degli Stati Uniti, i personaggi sono complessi e l’intreccio della storia si muove cogliendo le suggestioni più note della letteratura americana riuscendo a coglierne gli aspetti più suggestivi e realizzando così un prodotto che non può non affascinare gli spettatori più esigenti, in special modo se si tratta anche di forti lettori.