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Editori

Donna tra gli 11 e i 14 anni: identikit del lettore più forte d'Italia

di G. Pepi notizia del 26 marzo 2013

Ma quanto leggono i bambini? Viene da chiederselo passeggiando per gli stand della 50esima edizione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna, al via ieri. La risposta per fortuna, per certi versi, è rassicurante: molto di più degli adulti.
Secondo gli ultimi dati rilasciti da Istat se la media italiana di lettori di «almeno un libro non scolastico nei 12 mesi precedenti» (sic!) è pari a circa il 46,0% della popolazione italiana maggiore di 6 anni, leggi circa 26,2 milioni di persone, quella nelle fasce più giovani della popolazione è molto più sostenuta. La penetrazione della lettura è del 54,3% tra i 6 e i 10 anni (nel 2002 era il 45,2%), raggiunge il suo apice nella fascia d’età 11-14 anni (60,8% valore praticamente identico a dieci anni fa) e inizia a calare tra i 15 e i 17enni (59,8%), anche se meno rispetto al 2002 (quando si assestava sul 53,7%). In nessun altra età della vita, insomma, si legge tanto quanto lo si fa negli anni della crescita e c’è da interrogarsi sul perché questa buona abitudine vada perduta con il raggiungimento della maturità (e quindi sulla validità delle politiche di promozione della lettura attualmente in atto).
Altro dato interessante è quello della lettura prescolare. Il 63,3% dei bambini di 2-5 «legge, colora, sfoglia libri o albi illustrati tutti giorni al di fuori dell’orario scolastico» mentre il dato scende al 54,3% tra i 6-10 anni (quando iniziano a frequentare la scuola elementare), a dimostrazione che oggi le vere agenzie che si occupano di promozione della lettura nel nostro Paese, sono diventate le famiglie italiane. Le ragioni di questo straordinario attaccamento dei bambini di età prescolare al libro sta nel cambiamento avvenuto nei nuovi nuclei familiari: genitori mediamente più scolarizzati, che investono di più delle generazioni precedenti nel futuro dei propri figli e nella loro formazione, cui si sommano le trasformazioni e le innovazioni che le case editrici hanno apportato al prodotto editoriale per la prima infanzia (materiali, formati, colori, storie, personaggi) e la maggior diffusione di settori dedicati nelle librerie.
E gli e-book? Secondo il sondaggio on line presentato al Toc di Bologna (Tools of Change for Publishing), la conferenza internazionale sulle ultime novità dell'editoria digitale con oltre 300 operatori da 40 paesi di tutto il mondo, nonostantte sia aumentata la qualità editoriale dei libri digitali per ragazzi con un giusto mix fra la storia e la tecnologia, solo il 30% i genitori italiani utilizza e-book con i propri bambini. Oltre il 60% preferisce ancora leggere ai propri figli libri cartacei, perché teme che attraverso il supporto digitale si possa perdere la «magia del libro». Siamo di fronte a un vero e proprio gap generazionale dunque: nativi digitali che hanno una facilità di rapporto con le tecnologie molto superiore a quella degli adulti vs genitori che riconoscono ancora un fortissimo valore pedagogico alla carta, un rapporto che è destinato sicuramnte ad evolversi (vedremo in quali forme) nei prossimi anni.

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