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Editori

C’è una nuova proprietà guidata da Alberto Melloni per EDB e Marietti 1820

di Redazione notizia del 15 giugno 2022

Edizioni Dehoniane BolognaEDB e Marietti 1820 sono salve. Un gruppo di investitori bolognesi il cui progetto d’impresa è stato presentato dal professore universitario e segretario della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII Alberto Melloni si è aggiudicato nell’asta tenutasi presso il Tribunale di Bologna le due case editrici, che facevano parte del Centro Editoriale Dehoniano dichiarato fallito lo scorso ottobre, secondo quanto comunicato dal Centro stesso.

«Ci sono voluti otto mesi di esercizio provvisorio per rivitalizzare le due realtà editoriali, scuotere dal profondo il mercato e fare venire alla luce progetti imprenditoriali per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi editoriali: due perle assolute della cultura cattolica e laica del nostro Paese» dice il curatore fallimentare.

Il progetto di impresa presentato dal prof. Alberto Melloni a nome degli investitori che vogliono fare rivivere gli storici marchi di EDB, Marietti e EDB Scuola assicurerà piena continuità di lavoro alla metà dei 19 lavoratori del fallito Centro Editoriale Dehoniano e al restante personale risultati, in termini economici, di godimento degli ammortizzatori sociali e di formazione per il reinserimento in imprese del territorio, convenuti con i sindacati e con tutti gli interessati.

L'accordo sottoscritto fra il nuovo proprietario e Slc Cgil, Fistel Cisl e Aser, dichiarano i sindacati, «prevede importanti tutele per tutti i lavoratori. Chi deciderà di rimanere nella nuova società avrà infatti il mantenimento non solo del contratto nazionale, dei livelli professionali e retributivi, ma anche di parti di accordi aziendali come il buono pasto e l'assicurazione sanitaria, nonché le previsioni di mantenimento della sede su Bologna, sino ad arrivare al superamento delle limitazioni imposte dal Jobs act alla tutela dal licenziamento ingiusto, e il riconoscimento dei diritti di rappresentanza sindacale anche al di sotto dei 15 dipendenti», ha sottolineato la Cgil. «Chi invece deciderà di non passare si vedrà tutelato sia sul profilo economico che con un pieno utilizzo degli ammortizzatori sociali e contestuale possibilità di accesso a percorsi di ricollocazione e formazione».

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