L'annuncio è arrivato a metà ottobre. Il mercato italiano si arricchisce di una nuova casa editrice: si chiama ACCĒNTO ed è stata fondata dal conduttore televisivo e radiofonico Alessandro Cattelan. La direzione editoriale è stata invece affidata allo scrittore, editor e autore Matteo B. Bianchi, già fondatore della rivista ‘tina, che cura personalmente e che negli anni ha fatto esordire diversi autori, giovani e meno giovani. «La nostra sarà una realtà estremamente attenta agli esordienti, e cercherà di dare loro il supporto necessario per affacciarsi, e idealmente affermarsi, sul mercato editoriale», spiega Bianchi. Dopo i primi tre libri, che sono usciti a fine ottobre, ACCĒNTO presenta il suo nuovo libro a Più libri più liberi.
Come e quando è nata l'idea di fondare una casa editrice?
Conosco Alessandro da diversi anni, sono stato autore del programma E poi c'è Cattelan quando è andato in onda su Sky. Abbiamo avuto un rapporto professionale, ma anche condiviso una passione, perché entrambi siamo grandissimi lettori, parlavamo spesso di libri e ci davamo consigli a vicenda. Poi, nell'ottobre dello scorso anno, ho ricevuto una chiamata da Alessandro che mi ha detto: «Ci penso da un po' di tempo, mi piacerebbe investire in qualcosa per gli altri, e siccome i libri sono la mia grande passione vorrei aprire una casa editrice che aiuti i giovani e gli esordienti». Io da anni mi occupo di scouting letterario per 'tina, quindi per me si trattava di una proposta perfetta. Così gli ho risposto senza esitare: «Ale, lo sai che mi stai invitando a nozze?». Da quel momento le cose si sono evolute in maniera estremamente veloce. Abbiamo contattato le persone che ritenevamo più adatte a lavorare con noi, e devo dire che siamo stati ricevuti con grande entusiasmo.
Crede che, nel mercato attuale, per una casa editrice possa essere sostenibile un modello che si basa esclusivamente su autori esordienti?
Questo è il motivo per cui l'idea è di affiancare agli esordienti una collana di recuperi. I primi tre libri con cui siamo usciti, il 26 ottobre scorso, sono due titoli di esordienti e un best seller degli anni Novanta di Melissa Bank, che è scomparsa questa estate. Il libro, intitolato Manuale di caccia e pesca per ragazze, esce anche come omaggio a questa scrittrice statunitense. Abbiamo una collana puntata sul futuro e una puntata sul passato, che recupera opere straniere e italiane che non sono più sul mercato. La prima si chiama Accento Acuto, perché vogliamo scoprire voci nuove, appuntite e acute che ci raccontino la realtà in cui viviamo. La seconda si chiama Accento Grave, perché è grave che questi titoli non siano più nelle nostre librerie. Poi ci sarà anche una terza collana, Dieresi, che sarà costituita da saggi pop, che raccontano la realtà il maniera divertente e inusuale. Lo spettro è ampio, anche se il nostro core business restano gli esordienti, giovani ma non solo. L'esordio può avvenire anche in età matura.
Chi sono i due autori esordienti su cui avete deciso di puntare per questo vostro debutto? E di cosa parlano i loro libri?
La prima è un'autrice di Milano di 27 anni, che si chiama Raffaella Mottana ed esce dalla scuola di scrittura di Giulio Mozzi. Ha scritto un libro molto spiazzante, Senza respiro. Racconta l'elaborazione di un lutto che passa attraverso un percorso sessuale che sfocia nel masochismo. L'altro autore si chiama David Valentini, è un ragazzo di 35 anni di Roma che ha pubblicato su molte riviste italiane di letteratura indipendente. Il suo Tutto ciò che poteva rompersi è un romanzo scomposto, formato da cinque lunghi racconti che disegnano un ritratto generazionale ambientato nell'epoca della pandemia da Coronavirus, in cui si parla di una famiglia e delle persone che le gravitano attorno. Nei vari racconti ricompaiono gli stessi personaggi, uniti da fili interni che collegano le varie parti della storia come se fosse un romanzo vero e proprio.
Quale sarà la prossima uscita dopo questi primi titoli?
Siamo usciti a fine novembre con una raccolta di racconti scritti da autori under 25, Quasi di nascosto, che presentiamo a Più libri più liberi. Si tratta di una manifestazione molto interessante, che mi è sempre piaciuta moltissimo anche da visitatore. Ed è una bella sfida potere esserne parte in questa nuova veste. Saremo in condivisione con un altro stand, almeno per questa edizione. Ma volevamo partecipare a un evento così importante per i piccoli e medi editori. Anche se abbiamo alle spalle un volto molto noto al pubblico come Alessandro Cattelan, siamo pur sempre una realtà piccola che, al momento, si compone di quattro persone e pubblica su tirature contenute nel tentativo di limitare i costi e, di conseguenza, i rischi. Stiamo cercando di affrontare questo percorso con entusiasmo ma anche con la giusta dose di precauzioni. E Più libri più liberi, per l'identità stessa della manifestazione, è il posto ideale dove inaugurarlo.