
Lutto nella cultura per la morte, a Torino, dello storico
Corrado Vivanti, per anni colonna della casa editrice
Einaudi per la quale ha coordinato
La Storia d'Italia e curato per gli
Annali i due volumi sulla storia degli ebrei in Italia.
Classe 1928, Vivanti era scampato per un soffio alla deportazione e dopo la guerra aveva trascorso qualche anno in kibbuz in Israele, poi era tornato in Italia e si era laureato all'Università di Firenze con Delio Cantimori.
Di casa a Parigi quando ancora era la meta del'intellighenzia europea, aveva studiato con Fernand Braudel e approfondito il pensiero di
Niccolò Machiavelli, di
Paolo Sarpi e di
Alexis de Tocqueville, fornendo una serie di edizioni delle loro opere che resteranno ancora a lungo, insieme con le relative introduzioni, un i
nsostituibile punto di riferimento culturale e filologico.
Figura di intellettuale a tutto tondo, al consueto impegno universitario a Torino, Perugia e Roma, ha affiancato un'intensa attività nel mondo dell'editoria da quando,
nel 1962, è approdato all'Einaudi, dove si è occupato del settore storico.