Da qualche tempo ormai il mondo dell’editoria ha smesso di guardare all’industria dei videogiochi come a qualcosa di antitetico ed estraneo rispetto al libro – anche se naturalmente sono in molti a continuare a pensarla in questo modo – ma piuttosto ha scelto di studiarla, di dedicare alla commistione tra libri e videogiochi convegni nel quadro delle più importanti fiere di settore – come Londra, Francoforte e, recentemente, anche Più libri a Roma – e di sfruttare la gamification come a una possibilità per valorizzare i propri contenuti.
Da parte sua, il mondo dei videogiochi ha sempre guardato all’editoria come a una vera e propria fucina di spunti tanto che, spesso, ci imbattiamo in games dietro la cui sceneggiatura c’è la penna di qualche famoso scrittore – si pensi ad esempio a Clive Barker’s Undying – per non parlare dei numerosi libri che si ha la possibilità di leggere in moltissimi Rpg (Role playing game), si pensi solo alla serie The Elder Scrolls.
Molti sono i prodotti editoriali ibridi (solitamente libri che sfruttano meccanismi di realtà aumentata) già esistenti – si pensi a MetaWars di Jeff Norton (Orchard Books) o a Endgame di James Fry (in Italia pubblicato da Edizioni Nord) – e ancor più numerosi sono i videogiochi che si ispirano alle trame dei libri. Non ci credete? Ecco una rassegna – non esaustiva – dei 10 videogiochi tratti da libri che più ci sono piaciuti (e che potrebbero essere un buono spunto per i librai che volessero allestire un corner dedicato).
1. Alice
Se il Paese delle Meraviglie è una creazione della mente di Alice, cosa succederebbe se improvvisamente lei impazzisse? American McGee’s Alice nasce da questa suggestione e invece di rivelarsi una trasposizione fedele dell’opera originaria ne esplora uno dei futuri possibili. Come spesso accade, infatti, il videogioco è ambientato dopo la conclusione delle vicende narrate nell’omonimo libro di Lewis Carrol e del suo seguito, Attraverso lo specchio, e la protagonista è un’Alice adolescente nella cui mente, in seguito al trauma causato dalla perdita dei genitori, qualcosa si è incrinato per sempre. Ed è proprio attraverso il motivo ricorrente dello specchio rotto, i cui frammenti ci restituiscono riflessi distorti e inquietanti, che il videogioco ci ritrasporta in quello che ricordavamo come il Paese delle Meraviglie. Il problema (e il bello) è che tutto è cambiato: la favola diventa incubo, l’immaginazione si tramuta in follia, i giocattoli si trasformano in armi, gli amici diventano nemici.
2. Dune
Il ciclo di Dune di Frank Herbert non solo ha influenzato gran parte della letteratura di fantascienza ma ha ispirato anche numerosi videogiochi nessuno dei quali, a dir la verità, è all’altezza dei libri.
Il primo videogioco di Dune fu sviluppato nel 1992 e dunque la grafica è piuttosto rudimentale però è comunque un buon punto di partenza dal quale immaginare l’universo raccontato da Herbert nei suoi libri. Il giocatore è nei panni del protagonista Paul Atreides e ne ripercorre le vicende dall’arrivo sul pianeta Arrakis all’incontro col popolo dei Fremen fino alla conquista del pianeta stesso.
Infine non si può non citare, soprattutto per l’impatto che ha avuto sui prodotti videoludici successivi (da StarCraf a Age of Empire), Dune II: The Building of a Dynasty, il secondo videogioco ispirato al mondo di Herbert. Considerato il capostipite dei giochi strategici in tempo reale, Dune II dell’opera originaria raccoglie soprattutto le atmosfere e l’ambientazione poiché la trama si discosta dagli eventi raccontati nei libri.
3. Dante’s Inferno
Sebbene la trama diverga in alcune caratteristiche sostanziali dall’opera originale, un prodotto come Dante’s Inferno, si ispira direttamente alla nostra Divina Commedia.
Dante’s Inferno è un videogame in stile avventura dinamica uscito nel 2010 per console. Il giocatore controlla Dante che però, invece di essere un poeta armato di penna e coronato di alloro è un veterano della terza crociata, armato di Falce della Morte e Croce Divina. Convinto di essere protetto dalla benedizione della Chiesa, durante la crociata l’eroe si macchiò di azioni atroci e lasciò trasparire il suo lato oscuro, mostrandosi incline all'odio, al fanatismo religioso e all’infedeltà a diverse promesse. Dopo tre anni di guerra, Dante torna a casa per rivedere la sua amata Beatrice (naturalmente), ma lo attende una brutta sorpresa: la donna è stata uccisa e Lucifero ha rapito la sua anima. Pentito e addolorato, il cavaliere intraprende un viaggio infernale per salvare l’anima di Beatrice. Ad accompagnarlo in questo viaggio ci sarà lo spirito del poeta Virgilio.
4. Ever, Jane
Ever, Jane è un’espansione per second life, attualmente in programmazione, la cui uscita è prevista per il 2016. Ambientato nell’Inghilterra vittoriana e infarcito di suggestioni direttamente dai romanzi di Jane Austen, Ever, Jane è il videogame di cui i fan dell’autrice inglese non potranno fare a meno. Dietro a questo prodotto videoludico non c’è una grande casa di videogiochi e gli sviluppatori si sono finanziati con il crowdfunding.
5. Guida Galattica per autostoppisti
Si tratta di un videogioco del 1984, un’epoca in cui i giochi per computer erano principalmente testuali più che grafici. Guida galattica per autostoppisti fu creato grazie agli sforzi combinati di Douglas Adams, autore dell’omonimo libro, e di Steve Meretzky di Infocom, la compagnia di sviluppatori allora più famosa. Il risultato fu un vero e proprio successo per l’epoca, perché il videogioco vendette circa 350.000 copie.
In Guida Galattica il giocatore viene proiettato in una moltitudine di scenari fantastici e dovrà affrontare un malvagio dopo sbornia, inesorabili ruspe e temibili burocrati intergalattici. L’aiuto più importante? Ma la Guida naturalmente!
Famoso per i suoi difficilissimi puzzle, in occasione del 20 anniversario del gioco la BBC ha messo on line una versione gratuita di Guida Galattica, che non potete esimervi da giocare.
6. Lone Wolf
Uno degli esperimenti più interessanti a cavallo tra il gioco e la narrazione in senso classico è il libro-game, che conobbe il suo boom negli anni 80. A questo proposito non possiamo non citare l’App, realizzata dall’italiana Atlantyca Entertainment in collaborazione con Forge Reply e BulkyPix, dei libri-game di Lone Wolf (Lupo Solitario), il personaggio di Joe Dever portato in Italia da Edizioni E. Elle.
Il format delle avventure di Lone Wolf, con le sue trame non lineari, si è rivelato il punto di partenza perfetto per la realizzazione di diversi libro-game enhanced, con grafiche 3D, musiche originali, un sistema di combattimenti a turni in tempo reale senza perdere di vista la centralità della lettura. L’App di Lupo Solitario costa quasi 5 euro e conta per il momento tre libri con protagonista Lupo Solitario. Un prodotto imperdibile per i fan del genere.
7. Harry Potter
I videogiochi dedicati al maghetto più famoso del mondo non si contano sulle dita di due mani. Dal 2011 ad oggi infatti, la Electronic Arts ha prodotto tanti videogame quanti sono i romanzi della saga della Rowling, giocabili su tutti i device: dal Pc al Mac e dalle diverse console fisse fino quelle portatili. Oltre alle avventure videoludiche che ripercorrono la trama dei libri di Harry Potter vale la pena citare anche Harry Potter e la Coppa del Mondo di Quidditch, che permette di giocare lo sport preferito dai maghi di tutto il mondo. Gli esperti hanno riconosciuto il buon livello di grafica e giocabilità, sebbene il gioco sia indirizzato praticamente solo ai fan della serie; la longevità è il punto debole del gioco, come del resto lo è per tutti gli altri videogiochi della serie.
Merita una menzione anche Harry Potter per Kinect,un videogioco sviluppato da Eurocom e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment nel 2012. Il gioco si discosta dai precedenti capitoli sviluppati da Electronic Arts per struttura e pubblico al quale si rivolge: non più un'avventura nella quale girovagare vestendo i panni di Harry, ma una serie di sfide ed eventi legati all'immaginario mondo della saga, liberamente tratti da tutti i film e non necessariamente legati da una trama.
Infine non si può non citare Il libro degli incantesimi e Il libro delle pozioni usciti rispettivamente nel 2012 e nel 2013 e prodotti dalla dalla SCE London Studio in associazione con J. K. Rowling. Il gameplay è incentrato sull'uso del PlayStation Move (usato come bacchetta per eseguire gli incantesimi) e del PlayStation Eye.
8. Metro 2033
Forse, uno degli esempi più lampanti della commistione tra linguaggio videoludico e contenuti editoriali è Metro 2033 di Dmitry Glukhovsky, in Italia pubblicato da Multiplayer Edizioni. Durante l’edizione 2013 della fiera di Francoforte, nella cornice di Story Drive, l’autore raccontava di come, dopo aver contribuito alla sceneggiatura del videogioco, avesse pensato di sviluppare in questa forma una parte intera della sua storia, senza farne poi anche un libro.
Metro 2033 è ambientato in una Russia post apocalittica dove i superstiti sono costretti a vivere sottoterra a causa delle radiazioni. Un elemento interessante è che il videogioco permette di esplorare un risvolto inaspettato relativo al finale, una possibilità alternativa che nel libro è solo paventata.
9. Parasite Eve
Parasite Eve è il primo capitolo di una serie di videogiochi, incentrati sulla storia di una donna in grado di innescare una combustione spontanea in chiunque le si avvicini. Questo terrificante potere paranormale è un effetto collaterale di una cura sperimentale che la donna ha affrontato per combattere il cancro. L’obiettivo del giocatore è quello di fermare questa follia prima che la donna dia alla luce un terribile mostro. Sì, è una strana storia, specialmente se si considera che il suo autore ha anche compiuto studi di farmacia.
Parasite Eve è stato prodotto nel 1998 da SquareSoft (oggi Square Enix), casa produttrice nota per la serie Final Fantasy, e si ispira ad un romanzo a cavallo tra il genere horror e la fantascienza scritto dall’autore giapponese Hideaki Sena nel 1995. Dal libro è stato tratto anche l’omonimo film diretto da Masayuki Ochiai nel 1997, oltre che due manga di Fujiki Noriko.
10. The Witcher
La saga fantasy di The Witcher dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski ha ispirato una serie di giochi per pc che hanno venduto qualcosa come un milione di copie in 12 mesi e da cui è stata tratta anche la versione per console. I Witcher sono cacciatori di mostri e demoni che hanno seguito un addestramento specifico e che possono contare su poteri soprannaturali. Pertanto essi sono apprezzati nel loro lavoro, ma anche temuti per le loro capacità occulte. Questo dualismo, nella meccanica di gioco, si traduce in una serie di scelte complesse e multi sfaccettate che andranno a determinare, passo dopo passo, non solo il carattere del protagonista ma anche la trama stessa e l’atteggiamento del mondo circostante verso il giocatore.